Champions League

Da favorita a sfavorita, l’Inter vola a Barcellona tra dubbi e ribaltoni che in una settimana hanno cancellato il triplete (e non solo)

Scritto da Alberto Bencivenga, 29 Aprile 2025 - Tempo di lettura: 3 minuti

L’Inter arriva a Barcellona con la consapevolezza di non essere più la favorita, ma anche con una motivazione supplementare: dimostrare che i verdetti non si scrivono prima di giocare

Nel calcio, due settimane possono bastare per riscrivere completamente scenari, ribaltare gerarchie e cambiare umori. È esattamente quanto è accaduto all’Inter, che si appresta ad affrontare il Barcellona in una semifinale di Champions League densa di significati e insidie. Fino a pochi giorni fa, i nerazzurri apparivano tra i principali candidati alla vittoria finale, ma una serie di battute d’arresto ha scosso l’ambiente, mentre i blaugrana si sono lanciati nonostante la rosa falcidiata dagli infortuni.

Lautaro Martinez

I nerazzurri hanno già fatto vedere di potersela giocare alla pari con le grandi d’Europa. Ora serve compattezza, spirito di sacrificio e lucidità tattica. In palio non c’è solo una finale: c’è l’identità di una squadra chiamata a risorgere

Dall’euforia post-Bayern al crollo contro la Roma

Il 2-2 ottenuto contro il Bayern Monaco aveva avuto il sapore dell’impresa, nonostante il pareggio. Quel risultato ha infatti sancito il passaggio alle semifinali per l’Inter, eliminando una delle grandi favorite. Ma da quel momento, qualcosa si è rotto. La squadra di Simone Inzaghi è entrata in un tunnel di risultati negativi che hanno minato le certezze costruite nei mesi precedenti: sconfitta in Serie A contro il Bologna, caduta rovinosa nel derby contro il Milan, e infine un amaro 0-1 a San Siro contro la Roma.

Una crisi breve ma intensa, che ha minato fiducia e motivazioni. Il sogno del Triplete – evocato a più riprese per il parallelo con l’Inter del 2010 – sembra ormai tramontato. Uscita dalla Coppa Italia, scivolata al terzo posto in campionato a -3 dal Napoli, ora i nerazzurri rischiano di rimanere aggrappati alla sola Champions per salvare una stagione che sembrava leggendaria.

Il Barcellona ribalta i pronostici

Mentre l’Inter inciampa, il Barcellona accelera. La squadra di Hansi Flick è entrata in una fase di piena forma psico-fisica. Sabato scorso ha trionfato nella finale di Copa del Rey, superando il Real Madrid ai tempi supplementari, dimostrando carattere e resistenza, oltre che qualità tecniche sopra la media. Con già due trofei in bacheca (Supercoppa di Spagna e Coppa nazionale), i blaugrana possono davvero ambire al Triplete, obiettivo a cui la Liga si avvicina sempre più: a quattro giornate dalla fine, il Barça ha quattro punti di vantaggio sui blancos.

L’attacco è frizzante e ricco di soluzioni: la freschezza e il talento di Lamine Yamal, la fantasia di Raphinha, la qualità di Pedri e la leadership in mediana di Frenkie de Jong fanno del Barcellona un avversario temibile. E proprio a Montjuïc, uno stadio che sta diventando una roccaforte, l’Inter sarà chiamata a ritrovare se stessa.

Calo fisico e mentale: la fotografia di un momento delicato

La sfida persa contro la Roma ha messo a nudo i limiti dell’Inter in questo momento. La squadra appare affaticata, sia sul piano fisico che su quello mentale. È il prezzo da pagare per una stagione condotta ad altissimi ritmi, che ha portato i nerazzurri a giocarsi tutto su tre fronti fino ad aprile inoltrato. Ma ora, con una Coppa Italia sfumata e uno Scudetto in bilico, la Champions League diventa una necessità più che un sogno. Le parole di Marotta prima di Inter-Roma, che “a prescindere da come sarebbe andato il finale di stagione ci ha tenuto a ringraziare allenatore e giocatori” sono risuonate come un campanello d’allarme di una squadra stanca anche se non demotivata.

La rotazione limitata, l’utilizzo costante dei titolarissimi e il calendario fittissimo hanno probabilmente svuotato la squadra di energia e lucidità. Lautaro Martinez, ad esempio, non segna da cinque partite, e tutta la squadra fatica a creare occasioni con continuità. Urge un restyling mentale e fisico per affrontare al meglio l’appuntamento europeo. E la Champions non è l’unico problema, considerando il calendario di Serie A che vede i nerazzurri affrontare squadre di primo livello come la Lazio, mentre il Napoli (ora in testa con tre punti di vantaggio) giocherà contro squadre che hanno già raggiunto l’obiettivo salvezza.

Un esame di maturità per l’Inter di Inzaghi

La partita di Barcellona sarà molto più di una semifinale: sarà una prova di maturità. Inzaghi e i suoi sono chiamati a dimostrare di essere una vera squadra, capace di reagire alle difficoltà e di reggere la pressione. Le qualità ci sono – l’organizzazione difensiva, l’esperienza europea, la capacità di colpire in contropiede – ma vanno ritrovate e rispolverate.

È il momento in cui conta la testa. La gara al Montjuïc potrebbe anche rivelarsi una trappola emotiva: se affrontata con timore, rischia di trasformarsi in disfatta. Ma se presa come occasione per zittire critici e rilanciare ambizioni, può ancora rappresentare la svolta.

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