Champions League

L’Italia parte con un vantaggio nella corsa al posto aggiuntivo in Champions League

Scritto da Francesco Andriani, 16 Luglio 2025 - Tempo di lettura: 3 minuti

Con ben sette squadre partecipanti alle varie competizioni europee il nostro Paese parte in pole position: il posto extra non è un miraggio

Con l’inizio della nuova stagione, già si guarda già alla possibilità di ottenere un accesso supplementare alla prossima edizione della Champions League. Questa opportunità nasce dalla modifica del regolamento UEFA entrata in vigore a partire dalla stagione 2023/24. Le due nazioni i cui club registrano le migliori prestazioni complessive nelle coppe europee hanno infatti diritto a schierare una squadra in più nella massima competizione continentale, ovvero la quinta classificata nel campionato nazionale.

Posto extra Champions League

Il nuovo sistema UEFA offre un’opportunità strategica alle Federazioni che riescono a combinare risultati e contenimento del numero di squadre. Con sette partecipanti e un potenziale tecnico elevato, l’Italia ha le carte in regola per puntare a un posto extra nella Champions che verrà. Tutto dipenderà dalla solidità del cammino europeo dei propri club

La revisione del formato UEFA ha introdotto una significativa novità: non solo i piazzamenti standard determinano l’accesso alla Champions, ma anche i risultati ottenuti complessivamente dalle squadre di una Federazione nelle tre competizioni europee (Champions League, Europa League e Conference League). Questo ha permesso a due Paesi ogni anno di guadagnare un posto supplementare. Nel primo anno di applicazione, il bonus è andato a Italia e Germania; nella stagione successiva, invece, a beneficiarne sono state Inghilterra e Spagna.

I dati stagionali confermano il trend

Analizzando i punteggi ottenuti, emergono indicazioni chiare. Nel 2023/24, Italia e Germania, entrambe con sette squadre iscritte, hanno raggiunto rispettivamente 21,000 e 19,357 punti nel ranking UEFA, superando le otto squadre di Inghilterra (17,375) e Spagna (16,062). Francia, con sei club, ha totalizzato 16,250.

Nel 2024/25, invece, sono state Inghilterra e Spagna a primeggiare con 29,464 e 23,892 punti, entrambe con sette partecipanti. L’Italia ha chiuso a 21,875 con otto squadre, mentre Germania e Francia, anch’esse con otto e sette club rispettivamente, hanno totalizzato 18,421 e 17,928 punti.

Un dato ricorrente emerge con chiarezza: avere meno squadre in gara può risultare vantaggioso. Il calcolo del ranking stagionale si basa sulla media dei punti ottenuti da ciascun club. Questo significa che l’eventuale eliminazione precoce di una o più squadre rappresenta un freno, poiché continuano a influenzare negativamente la media complessiva. È il cosiddetto “effetto zavorra”, che penalizza le Federazioni con più squadre iscritte.

L’Italia si presenta con sette squadre per il 2025/26

Nella stagione che sta per cominciare, l’Italia schiererà sette formazioni: quattro prenderanno parte alla Champions League, due all’Europa League e una alla Conference League. Questo dato è particolarmente significativo, poiché pone il nostro Paese in una situazione favorevole rispetto a Inghilterra e Spagna, che avranno rispettivamente nove e otto rappresentanti nelle competizioni UEFA. Germania e Francia saranno invece allineate all’Italia con sette club ciascuna.

Con un numero contenuto di squadre, è più facile mantenere una media elevata di rendimento. Avere sette formazioni permette infatti di limitare il rischio che una singola eliminazione precoce incida troppo sul punteggio complessivo. Al contrario, quando il numero di partecipanti cresce, aumentano anche le possibilità che qualcuna venga eliminata nelle fasi iniziali, abbassando la media nazionale.

L’Italia può contare su un gruppo di club con esperienza e tradizione nelle competizioni internazionali. Squadre come Juventus, Inter, Milan, Roma, Atalanta e Napoli conoscono bene le dinamiche europee e, se manterranno un percorso solido nei vari tornei, potranno contribuire in modo decisivo al raggiungimento di un coefficiente medio competitivo. È questa costanza nei risultati che può fare la differenza nella corsa al posto aggiuntivo in Champions.

Il meccanismo dei posti extra premia la qualità del percorso europeo più della quantità di squadre iscritte. Se i club italiani sapranno affrontare con efficacia i propri impegni internazionali, senza cadere in eliminazioni anticipate, le possibilità di vedere una quinta italiana in Champions League nella stagione 2026/27 diventano più che concrete.

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