Champions League

L’Inter in finale di Champions, con l’Italia verso cinque squadre nella prossima edizione

Scritto da Luca Bortuzzo, 7 Maggio 2025 - Tempo di lettura: 3 minuti

Può veramente vincere la Champions? Perché non si tratta più di sognare, ma di crederci.

Così un 5 maggio c’è sempre un 6 maggio. La serata del 6 maggio 2025 sarà ricordata come una delle più esaltanti per il calcio nerazzurro ma anche per la storia della Champions League in generale. L’Inter ha conquistato l’accesso alla finale di Champions League superando il Barcellona con un pirotecnico 4-3 ai tempi supplementari, nella cornice di San Siro. Grazie a questo successo, i nerazzurri si qualificano per l’ultimo atto della massima competizione europea per la seconda volta negli ultimi tre anni, consolidando la propria centralità nel panorama calcistico continentale.

Perché l'Inter può realmente vincere la Champions?

Perché l’Inter può realmente vincere la Champions?

Un risultato storico anche per il calcio italiano

La straordinaria cavalcata europea dell’Inter, sotto la guida dell’allenatore Simone Inzaghi, ha un peso che va oltre la singola impresa. Questo traguardo potrebbe infatti garantire all’Italia un quinto slot in Champions League per la stagione 2025/26. Un risultato reso possibile sia dalla nuova struttura del torneo UEFA sia dall’eccellente rendimento complessivo dei club italiani nelle varie competizioni europee.

Dalla stagione 2024/25, la Champions League adotta un nuovo formato a girone unico con 36 partecipanti. Due dei quattro posti aggiuntivi previsti saranno assegnati alle federazioni che avranno totalizzato il miglior punteggio globale nelle coppe europee. L’Italia, grazie alle prestazioni di Inter, Milan, Roma, Atalanta e Fiorentina tra Champions, Europa e Conference League, è in pole position per ottenere uno di questi slot extra.

Chi accederà alla prossima Champions League?

Con cinque posti a disposizione, la Serie A potrà garantire la qualificazione alle prime quattro classificate in campionato, più una quinta squadra in base al ranking UEFA. Se l’Inter dovesse trionfare nella finale – in programma contro la vincente tra Arsenal e Paris Saint-Germain – ma non terminasse il campionato tra le prime quattro (ipotesi remota ma prevista dal regolamento), il posto in Champions verrebbe comunque assicurato al club campione in carica. Con l’attuale posizione dei nerazzurri in Serie A, è molto probabile che tutte le cinque squadre arrivino dal piazzamento in campionato.

Dopo anni complicati a livello internazionale, la presenza potenziale di cinque squadre italiane nella prossima Champions rappresenta un segnale forte di rinascita. Il calcio tricolore, spesso criticato negli ultimi tempi, torna ad avere un ruolo da protagonista sullo scenario europeo, riportando entusiasmo tra tifosi e addetti ai lavori.

La sfida di San Siro è stata ricca di emozioni. Per l’Inter hanno segnato Lautaro Martinez, Calhanoglu su rigore, Acerbi e Frattesi ai supplementari. Per il Barcellona, le reti sono arrivate da Eric Garcia, Dani Olmo e Raphinha. Simone Inzaghi ha schierato una formazione compatta e offensiva, con Sommer tra i pali e la coppia d’attacco Lautaro-Thuram supportata da un centrocampo di qualità. La reazione dei catalani non è bastata, e la serata si è chiusa con l’esplosione di gioia dei tifosi nerazzurri.

Il passaggio del turno ha sorpreso molti osservatori, che alla vigilia consideravano favorita la formazione spagnola. L’Inter ha invece realizzato una prestazione solida in entrambe le partite: brillante e concreta a Barcellona, tenace e determinata a Milano. Decisivo è stato il pronto riscatto di Acerbi sul finale di partita, che ha permesso agli uomini di Inzaghi di accedere ai fortunati supplementari. La partita di andata aveva già messo in evidenza la compattezza del gruppo guidato da Simone Inzaghi, capace di mostrare qualità offensive, efficacia sui calci piazzati e solidità difensiva. Caratteristiche che ricordano quelle dell’Inter del triplete nel 2010, che affrontò proprio Bayern e Barcellona nel cammino verso il titolo.

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