Hakimi osservato speciale della finale di Champions, scatta in automatico il confronto con Denzel Dumfries
Hakimi tra passato e presente: sereno per la finale. Con l’Inter? Nessun contatto diretto. Massima concentrazione sulla partita che può portare la prima Champions a Parigi
Achraf Hakimi, attuale esterno del Paris Saint-Germain, ha condiviso le sue sensazioni in vista dell’attesa finale di Champions League che vedrà i parigini affrontare l’Inter, sua ex squadra. In un’intervista concessa a Sky Sport, il laterale marocchino ha mostrato grande serenità e concentrazione per l’appuntamento europeo.
Hakimi verso la finale: “Vivo tutto con tranquillità”
In vista della sfida decisiva, Hakimi ha dichiarato di sentirsi sereno, affrontando ogni giornata con normalità. Ha ricordato la sua prima esperienza in una finale europea, nel 2018 con la maglia del Real Madrid, quando era ancora molto giovane. In quell’occasione, spiegava, si affidava all’esempio dei compagni più esperti per comprendere come comportarsi in un momento così importante. Ora, invece, vive tutto con più maturità e consapevolezza, mantenendo un atteggiamento calmo e professionale.

Con la finale di Champions alle porte, Hakimi si prepara a sfidare il suo passato con maturità e determinazione, dimostrando quanto sia cresciuto, dentro e fuori dal campo
Nessun contatto diretto con l’Inter, e confronto in automatico con Dumfries
Parlando del suo passato nerazzurro, Hakimi ha precisato che al momento non ha avuto contatti diretti con i suoi ex compagni dell’Inter. Tuttavia, ha rivelato che lui e Lautaro Martínez condividono la stessa agenzia di rappresentanza e che l’argentino ha parlato con il suo procuratore. Si sono scambiati solo qualche messaggio, ma non hanno ancora avuto una conversazione personale. Hakimi ha sottolineato che entrambi devono restare focalizzati: Lautaro dovrà dare il massimo per l’Inter, impegnata a conquistare lo scudetto, mentre lui sarà concentrato sul suo compito con il PSG.
L’ex terzino interista ha infine speso parole di elogio per Denzel Dumfries, il suo “erede” sulla fascia destra nerazzurra. Hakimi ha evidenziato come l’olandese si sia distinto per la sua capacità realizzativa, soprattutto in un modulo con la difesa a cinque, che secondo lui facilita la spinta offensiva degli esterni. Ha poi confessato un pizzico di ammirazione per le doti nel gioco aereo di Dumfries, ammettendo di essere poco efficace in quella specifica situazione di gioco e che, potendo, vorrebbe proprio prendere questa qualità da lui.
Hakimi è un esterno offensivo formatosi tra Real Madrid e Borussia Dortmund, affermatosi in Serie A e oggi punto fermo del PSG. Predilige moduli che valorizzino corsa e inserimenti, come la difesa a cinque, ma può adattarsi anche a linee difensive a quattro. Dumfries, suo successore all’Inter, ha uno stile più fisico e diretto, con una struttura robusta e un approccio efficace nei duelli e negli inserimenti.
Dal punto di vista offensivo, Hakimi si segnala per velocità, dribbling e capacità di attaccare la profondità, con numeri rilevanti in termini di assist e occasioni create. Dumfries, meno tecnico ma molto incisivo, si distingue per la capacità di finalizzare, soprattutto con colpi di testa, grazie alla sua efficacia nelle chiusure sul secondo palo.
Sul piano difensivo, Hakimi risulta più portato all’attacco, con margini di miglioramento in copertura. Dumfries, invece, offre maggiore solidità nei contrasti e nel posizionamento, mostrando affidabilità difensiva pur con minore brillantezza offensiva.
Per quanto riguarda l’esperienza, Hakimi ha già conquistato una Champions League con il Real Madrid e giocato almeno in tre grandi club europei, accumulando esperienza di alto livello. Dumfries ha avuto un’evoluzione più graduale, affermandosi in Serie A dopo l’esperienza al PSV, ma è già una colonna della nazionale olandese.
Potrebbe interessarti anche:







