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Ancelotti, fatta con il Brasile: addio al Real Madrid pacifico e senza rimpianti

Scritto da Francesco Andriani, 29 Aprile 2025 - Tempo di lettura: 3 minuti

L’incarico di Carlo Ancelotti come commissario tecnico del Brasile segna una svolta significativa per la nazionale sudamericana e per lo stesso allenatore italiano

Carlo Ancelotti è pronto a scrivere un nuovo, affascinante capitolo della sua illustre carriera: dal prossimo giugno, sarà il nuovo commissario tecnico del Brasile. L’intesa con la Confederazione Brasiliana di Calcio (CBF) è stata definita nei dettagli e prevede un contratto che partirà a conclusione dell’attuale stagione, con durata fino alla Coppa del Mondo del 2026 e possibilità di estensione fino all’edizione del 2030. Dopo i due cicli vincenti con il Real Madrid, il tecnico emiliano si prepara ad affrontare una delle sfide più suggestive e impegnative del panorama calcistico mondiale.

Ancelotti

Fortemente stimato per il suo carisma, la gestione dello spogliatoio e i risultati conseguiti ovunque, Ancelotti avrà ora il compito di trasformare il talento verdeoro in trionfi concreti. Una missione ambiziosa, ma alla portata di un allenatore che ha già dimostrato di saper scrivere la storia

Un addio pacifico al Real Madrid

Il rapporto tra Ancelotti e il club madrileno si chiuderà nel segno del rispetto reciproco. Nonostante non vi fosse un accordo scritto fin da subito, è stato raggiunto un compromesso che permetterà una separazione serena. Il tecnico non prenderà parte al prossimo Mondiale per Club negli Stati Uniti, in programma per il giugno 2025, lasciando così spazio a un nuovo ciclo tecnico sulle merengues.

L’intesa è stata possibile grazie al saldo legame professionale tra Ancelotti e Florentino Pérez, presidente del Real Madrid, che ha apprezzato il lavoro del tecnico nel corso di due fasi della sua guida (2013–2015 e 2021–2025), caratterizzate da successi di portata storica.

Ancelotti, l’uomo dei record al Real Madrid

Con 15 titoli conquistati in totale, Ancelotti ha scritto pagine indelebili nella storia del club spagnolo, diventandone l’allenatore più vincente di sempre. Tra i trionfi più importanti figurano ben tre Champions League (2014, 2022 e 2024), due campionati spagnoli (2022 e 2024), due Coppe del Re (2014 e 2023) e due Supercoppe di Spagna (2022 e 2024).

Il palmarès si arricchisce anche con tre Supercoppe UEFA (2014, 2022 e 2024), due Coppe del Mondo per club (2014 e 2022) e una Coppa Intercontinentale, ottenuta nel 2024. Sotto la sua gestione, il Real ha mantenuto una media punti altissima: nelle ultime quattro stagioni (2021-2025), la squadra ha chiuso ogni campionato con una media superiore ai 2,3 punti a partita. L’efficacia del suo stile di gestione si è riflessa anche nella valorizzazione di giovani talenti come Vinícius Júnior e Rodrygo, oggi colonne portanti della Seleção.

Ancelotti vanta un primato senza precedenti nel calcio europeo: è l’unico allenatore nella storia ad aver vinto il titolo nazionale in ciascuno dei cinque principali campionati del continente. In Serie A ha trionfato con il Milan nel 2003-2004; in Premier League con il Chelsea nella stagione 2009-2010, dove i Blues stabilirono anche il record di 103 gol segnati in campionato. In Francia si è imposto con il Paris Saint-Germain nel 2012-2013, in Germania con il Bayern Monaco nel 2016-2017 e in Spagna con il Real Madrid nel 2021-2022 e 2023-2024.

Con cinque Champions League in bacheca (due con il Milan e tre con il Real Madrid), Ancelotti è anche il tecnico con più successi nella massima competizione europea per club, davanti a leggende come Bob Paisley e Zinedine Zidane.

La missione in Brasile: rilanciare la Seleção

La scelta della CBF di puntare su un profilo di caratura internazionale come Ancelotti si inserisce nel progetto di rilancio della nazionale dopo un periodo avaro di soddisfazioni. L’obiettivo dichiarato è quello di tornare ai vertici mondiali, in vista soprattutto della Copa América e del Mondiale 2026.

La rosa a disposizione del tecnico italiano è tra le più promettenti degli ultimi anni. Spiccano i nomi di Vinícius Júnior, Rodrygo e Militão – tutti già allenati da Ancelotti al Real – ma anche quelli del giovane talento Endrick, in procinto di sbarcare in Europa, e dell’estroso Raphinha. L’esperienza tattica e gestionale del tecnico emiliano sarà fondamentale per costruire un gruppo vincente, capace di riportare la Seleção sul tetto del mondo dopo il titolo del 2002.

Con oltre 900 panchine da allenatore e una carriera costellata da 27 trofei ufficiali, Carlo Ancelotti è uno dei tecnici più vincenti e rispettati del panorama mondiale. Il suo approdo alla guida del Brasile rappresenta non solo una scelta strategica per la CBF, ma anche un’opportunità per lo stesso allenatore di lasciare il segno in un contesto completamente nuovo.

A 65 anni, l’ex tecnico di Milan, Chelsea, Bayern e PSG non mostra segni di rallentamento: la sua capacità di adattarsi ai contesti più diversi e di ottenere risultati concreti lo rende una garanzia. Il pubblico brasiliano, noto per la sua passione e le grandi aspettative, attende con fiducia questo nuovo inizio, consapevole che con Ancelotti in panchina la Seleção può tornare a sognare in grande.

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