Serie A

Comunque vada, le stagioni di Palladino e Italiano sono state super: compito non facile prendere Fiorentina e Bologna

Scritto da Adriano Piscopo, 5 Maggio 2025 - Tempo di lettura: 2 minuti

Fiorentina e Bologna: percorsi diversi, risultati simili. I meriti di Palladino e Italiano in una stagione tutt’altro che semplice

Fiorentina e Bologna, così diverse, così vicine. In questa stagione di Serie A rappresentano due storie parallele che, pur prendendo strade diverse, hanno finito per avvicinarsi più di quanto si potesse immaginare. Due squadre che hanno cambiato guida tecnica in estate, affrontando il rischio dell’incertezza con coraggio e visione, e che oggi raccolgono i frutti di scelte ponderate e intelligenti.

Italiano e Palladino sono gli allenatori di Bologna e Fiorentina

Italiano e Palladino sono gli allenatori di Bologna e Fiorentina

Palladino, sfida superata a pieni voti a Firenze

Raffaele Palladino ha ereditato una panchina tutt’altro che semplice: quella della Fiorentina, dopo il triennio di Vincenzo Italiano, chiuso con due finali europee ma anche con tanti interrogativi sul futuro. Palladino ha saputo portare le sue idee in un contesto già strutturato, riuscendo a far coesistere la sua filosofia con il materiale a disposizione. La squadra viola, pur tra alti e bassi, ha mantenuto una propria identità e ha spesso mostrato una notevole capacità di adattamento tattico.

L’ex tecnico del Monza ha dimostrato personalità nel proseguire un percorso ambizioso, riuscendo a tenere alta la competitività del gruppo anche nei momenti più delicati. La sua mano si è vista soprattutto nella gestione dei giovani e nell’equilibrio tattico, due elementi che stanno diventando un tratto distintivo del suo approccio alla panchina.

Italiano, nuova avventura sulle orme di Motta

Dall’altra parte, Vincenzo Italiano ha raccolto una pesante eredità a Bologna, quella lasciata da Thiago Motta, ora in orbita Juventus. Dopo una partenza zoppicante, con una serie di pareggi che sembravano mettere in discussione il progetto tecnico, il nuovo allenatore rossoblù è riuscito a trovare la quadra. Nonostante una lunga serie di infortuni che hanno colpito giocatori chiave, il Bologna ha mostrato crescita, compattezza e solidità.

Italiano ha saputo reinventarsi in un contesto molto diverso da quello di Firenze, rinunciando in parte alla sua consueta verticalità per dare maggiore equilibrio alla manovra. Il Bologna ha così mantenuto una posizione di rilievo in classifica, consolidando le proprie ambizioni europee in una stagione resa ancor più complicata dalle difficoltà logistiche e fisiche della rosa.

A confermare l’importanza dell’impronta di Palladino è quanto sta accadendo a Monza, dove l’addio dell’ex allenatore ha lasciato un vuoto profondo. La squadra brianzola è vicina a registrare un record negativo storico: appena due vittorie in trentacinque giornate, una crisi profonda che dimostra quanto fosse determinante il lavoro dell’attuale tecnico viola nella gestione della rosa e nella costruzione di un’identità competitiva.

Palladino e Italiano hanno dunque affrontato sfide differenti ma ugualmente complesse, riuscendo a ottenere risultati importanti in contesti nuovi e, inizialmente, instabili. Se il primo ha confermato di essere una delle promesse più concrete tra i giovani allenatori italiani, il secondo ha ribadito la propria maturità, adattandosi a un nuovo ambiente con intelligenza e pragmatismo.

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