Serie A

Classifica Como, cosa significa il 10° posto alla sua prima stagione in Serie A dopo 21 anni

Scritto da Luca Turtulici, 20 Maggio 2025 - Tempo di lettura: 5 minuti

Il Como ha chiuso la sua prima stagione nel massimo campionato italiano con un sorprendente decimo posto in classifica

I lombardi hanno raccolto 49 punti in 37 partite, grazie a 13 successi, 10 pareggi e 14 sconfitte. È lo specchio di una squadra che ha fatto dell’impostazione dal basso il proprio credo tattico, ma che ha realizzato 49 reti e ne ha subite 50, mantenendo un equilibrio sostanziale tra fase offensiva e difensiva. Questo rendimento testimonia una competitività costante, anche contro squadre più navigate come Torino, Udinese, Genoa, Verona e così via.

Riconoscete i vip presenti in tribuna durante alcune partite del Como?

Riconoscete i vip presenti in tribuna durante alcune partite del Como? Durante la partita Como-Roma, gli attori Michael Fassbender e Keira Knightley, insieme al musicista James Righton, hanno esultato in occasione del gol segnato da Gabrielloni

Dopo più di vent’anni di assenza dalla Serie A, il Como ha fatto il suo ritorno nella massima serie e matematicamente ci resterà almeno un anno. Classifica che ricorda quella del Monza al primo anno di Serie A sotto la presidenza Berlusconi, ma che nasconde forse ambizioni più alte. Il rientro nella massima divisione è stato onorato fin da subito con un’impostazione solida, in grado di tenere testa a tutte le squadre di A.

Vittorie simbolo di una stagione importante

Tra le gare più emblematiche dell’annata spicca il successo per 2-0 contro la Roma, il 15 dicembre 2024, che ha evidenziato la capacità del Como di imporsi anche contro squadre sulla carta più strutturate. Altro risultato significativo è stato l’1-1 ottenuto contro l’Hellas a Verona lo scorso 18 maggio 2025, un pareggio che ha reso matematico il piazzamento nella parte centrale della classifica, confermando la tenuta della squadra fino agli ultimi 180 minuti. Ed ora il Como attende l’Inter, per testimoniare che la sua permanenza in Serie A non è stata frutto di un’annata fortunata. Non renderà certo facile la vittoria agli uomini di Inzaghi.

Il decimo posto raggiunto rappresenta il massimo traguardo storico per il Como che non ha soltanto superato le aspettative della vigilia. La società potrà pianificare con ambizione la prossima stagione, puntando non solo alla permanenza in Serie A come testimonia l’aver trattenuto il tecnico sulla panchina almeno per un altro anno. La stagione appena conclusa ha dimostrato che, con un progetto impostato e una buona rosa, anche una neopromossa può riecheggiare le gesta che un tempo furono di Chievo Verona, Udinese e Monza, per citarne tre.

L’annata che si avvia alla conclusione ha messo in luce una struttura dirigenziale efficiente e un progetto sportivo coerente alle aspettative di una piazza che ama profondamente la propria città, attestandosi nella parte sinistra del tabellone della classifica finale.  La struttura dirigenziale del Como include diverse figure chiave: l’Amministratore Delegato è Francesco Terrazzani, mentre Carlalberto Ludi ricopre il doppio ruolo di Direttore Generale e Direttore Sportivo. Il presidente del club è Mirwan Suwarso. L’organigramma societario comprende inoltre responsabili per le vendite e le entrate, la comunicazione e l’ufficio stampa, l’amministrazione, finanza e controllo, oltre alla figura del Segretario Generale.

Lo stile di gioco di Fàbregas

L’identità tattica del Como è figlia dalla mano iberica di Cesc Fàbregas, che ha contribuito a modellare una squadra capace di costruire gioco con razionalità e ordine. Il suo approccio si basa su un possesso palla ragionato, con ritmi non frenetici ma efficaci nella gestione delle fasi della partita. La volontà di dominare il gioco attraverso il controllo del pallone è evidente, e si riflette nella scelta di affidarsi spesso al palleggio corto e alle rotazioni di centrocampo, ispirate alla filosofia calcistica appresa dallo spagnolo durante la sua carriera.

Uno degli aspetti distintivi del Como di Fàbregas è l’impostazione dal basso, una scelta precisa che comporta rischi ma che, se ben eseguita, consente di attrarre gli avversari per poi sfruttare gli spazi alle loro spalle. Il portiere partecipa attivamente alla manovra, mentre i difensori centrali si aprono per allargare il campo. I centrocampisti, spesso tecnici e mobili, si offrono come soluzioni per il primo passaggio, trasformando la fase difensiva in un’opportunità di contropiede. Questa strategia richiede automatismi collaudati e una grande fiducia nei propri mezzi, elementi che il Como ha dimostrato di possedere in abbondanza nel corso della stagione.

Un marketing che ben si coniuga con l’anima turistica della città e del lago

Celebrità del cinema e della musica internazionale sono spesso presenti alle partite del Como, invitate direttamente dalla società come parte di una strategia di marketing mirata a valorizzare l’immagine del club e della città, famosa per il suo turismo di lusso. Durante Como-Roma, tra i presenti sugli spalti c’erano Keira Knightley, Michael Fassbender, Adrien Brody e James Righton, entusiasti per la vittoria della squadra. In precedenti occasioni, allo stadio Giuseppe Sinigaglia si sono visti anche attori come Hugh Grant, Andrew Garfield, Benedict Cumberbatch e Kate Beckinsale. Un tantino tanto per un impianto che può ospitare massimo 12.000 tifosi.

Questo fenomeno si inserisce in un progetto di espansione e visibilità internazionale avviato nel 2019, quando i fratelli indonesiani Hartono – imprenditori miliardari nel settore del tabacco – hanno acquistato il Como, all’epoca in Serie D. L’obiettivo era trasformare il club in un marchio globale, sfruttando anche l’appeal turistico del lago di Como. Lo stadio Sinigaglia, benché datato, è oggi una delle tappe più affascinanti per le star che frequentano la zona.

Il presidente del Como, Mirwan Suwarso, ha descritto il progetto paragonandolo a un ecosistema stile Disney, con la squadra al centro come “Mickey Mouse”, affiancata da esperienze, intrattenimento, merchandising e turismo. Il club punta a diventare un simbolo dell’eccellenza italiana, attirando tifosi e investimenti da tutto il mondo. Oltre il 40% degli incassi dai biglietti proviene da spettatori stranieri. Per mantenere il legame con i tifosi storici, sono stati bloccati i prezzi degli abbonamenti per chi segue la squadra da tempo.

Il paragone con il Wrexham inglese, diventato celebre grazie alla docu-serie “Welcome to Wrexham“, è calzante, ma nel caso del Como il vero protagonista resta il lago. Tra gli azionisti figura anche Thierry Henry, mentre l’allenatore è Cesc Fàbregas, ex campione di Spagna, Inghilterra e del Barcellona. La rosa è stata rafforzata con giovani talenti come Nico Paz e Alieu Fadera, e giocatori esperti tra cui Pepe Reina, Andrea Belotti e Sergi Roberto.

Il club promuove eventi innovativi per il calcio italiano, come i concerti pre-partita, nell’iniziativa chiamata The Sound of the Lake. L’obiettivo dei proprietari, tra i più facoltosi della Serie A, è far crescere il Como tanto dal punto di vista sportivo quanto economico, cercando un equilibrio tra risultati e spettacolo, evitando gli errori già visti in altri progetti simili come quello del Venezia.

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