Questa Inter è un fortino: sette punti in più e porta inviolata da sette partite. È più matura, e si vede
Rispetto all'inizio di stagione dello scorso anno, Inzaghi può stare tranquillo. La squadra sembra aver maturato consapevolezza ed una buona dose di personalità.
Il rendimento della capolista passa anche da qui. Se per anni i successi della Juventus si sono basati sull’eco della difesa di ferro, l’era Marotta sembra aver portato alla stessa strategia. D’altronde, gli acquisti fatti dal direttore sportivo navigano in questa direzione ed i risultati non sono tardati ad arrivare.
C’era un tempo in cui Inzaghi non era più tanto sicuro di sedere sulla panchina in quei di Milano, non più di 8 mesi fa. L’Inter aveva passato gli ottavi di finale e ad attenderla ai quarti c’era il Benfica, sullo sfondo il derby con il Milan prima della finale di Instambul.
Probabilmente una squadra diversa rispetto a quella vista in questo inizio di campionato. Ieri contro la Roma – seppur rimaneggiata da 7 assenze importanti – ci sono voluti 81 minuti per arrivare al gol, ma quello che più risalta è che le occasioni per gli ospiti si sono limitati ad un singolo (super) intervento di Sommer sul colpi di testa di Cristante. Poi il nulla in area nerazzurra.
Un’Inter trasformata o un’Inter motivata?
Nelle prime dieci giornate del campionato di Serie A 2023-24, l’Inter ha dimostrato un forte miglioramento rispetto alla stagione precedente. La squadra è emersa con una personalità rinnovata, un rendimento superiore e una maturità che non si era ancora visto in passato. Eppure, le paure della finale persa ci sono state e hanno fatto da eco ai titoli dei giornali per tutto il periodo del calciomercato, per poi ritornare in auge dopo la sconfitta in casa contro il Sassuolo.
Se il rendimento casalingo è in regola con le aspettative, è nelle trasferte che Inzaghi ha fatto maturare nell’Inter maggior controllo, dove finora ha conquistato solo vittorie, senza subire nemmeno un gol.
Questo risultato è un updrade piacevole rispetto alle gare di campionato giocate a Milano, che hanno lasciato l’amaro in bocca al tecnico di Piacenza. La squadra ieri aveva il bisogno impellente di rispondere con una prestazione di fiducia contro la Roma di Lukaku. La vittoria per 1-0 e la porta inviolata, che in casa non si ripeteva dal 4-0 contro la Fiorentina del 3 settembre è il risultato migliore per poter preparare la trasferta, sicuramente la più difficile finora, contro l’Atalanta. In una settimana senza impegni europei con le attenzioni tutte rivolte al campionato e al primo posto in classifica.
Numeri e Maturità di una squadra che cerca il dominio del gioco, non il controllo
Con la vittoria contro la Roma l’Inter ha riacciuffato il primo posto in classifica soliario, con i suoi 25 punti, consolidato i dati come miglior attacco del campionato (25 gol segnati) e miglior difesa (6 reti, 7 subiti dalla Juventus, che ne ha segnati però molto meno). Numeri impressionanti che permettono a Inzaghi e ai suoi giocatori di guardare con ottimismo al futuro.
Se consideriamo tutte le competizioni ufficiali, l’Inter ha vinto 10 partite su 13. Nella vittoria contro la Roma anche i numeri parlano chiaro: 19-3 i tiri totali, 3-1 quelli nello specchio, 63% il possesso palla contro una Roma che veniva da cinque vittorie consecutive tra Serie A ed Europa League.
L’aspetto è soprattutto mentale. Inzaghi ha lavorato soprattutto sulla testa dei giocatori, cercando di isolare la squadra dalle cronache calcistiche (la prima da ex di Lukaku a Milano, ad esempio) e concentrarla sul risultato.
Vittoria che ha portato anche il settimo clean sheet per l’Inter nelle prime dieci giornate del campionato. In questa statistica, i nerazzurri sono secondi solamente al Nizza di Farioli in Ligue 1: la convinzione comune è che le squadre che subiscono meno gol abbiano maggiori possibilità di vincere il campionato. Chiedere ad Allegri per credere.
Inzaghi è sulla strada giusta: rispetto allo scorso campionato, dove dopo dieci giornate l’Inter aveva subito 14 gol e aveva 18 punti in classifica. Grazie all’atteggiamento della squadra, che è diventata più resiliente e consapevole ma soprattuto grazie ad un approccio partite. Fino a ieri, l’Inter non è andata mai in svantaggio in Serie A – è successo solo una volta in Champions League, contro la Real Sociedad.
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