Liga Spagnola

Bellingham eroe del Clasico fa vincere il Real 1-2 contro il Barcellona in una partita cominciata male ma finita divinamente

Scritto da Michael Sousa, 30 Ottobre 2023 - Tempo di lettura: 4 minuti

Il Real Madrid trionfa nel Clasico contro il Barcellona: Bellingham, il migliore in campo ha dei numeri straordinari che cancellano le fatiche e le incertezze di inizio gara per i Blancos.

Nella super sfida della Liga di sabato pomeriggio, il Real Madrid ha strappato la vittoria in trasferta nel nuovo stadio del Barcelona con un risultato di 2-1, grazie alle prodezze di Jude Bellingham, che ha segnato un gol da fuori aria ed uno su inserimento al centro dell’area di rigore nell’ultimo minuto del match.

Barcellona-Real Madrid 1-2

Barcellona-Real Madrid 1-2

Analisi dell’incontro: parte bene il Barcellona

Passano 5 minuti e 57 secondi e il Barcelona sfrutta un’indecisione difensiva ed un rimpallo di Alaba con il primo gol di Ilkay Gundogan in Spagna, fresco acquisto a parametro zero proveniente dal Manchester City dopo la vittoria della Champions a metà giugno (un acquisto che era stato già praticamente ufficializzato in primavera). Da quel momento in avanti, complice la sfortuna con due legni colpiti nel corso della gara, il Barcellona la potrebbe chiudere con un doppio vantaggio e ci sarebbe stato tutto considerando le fatiche iniziali del Real a tenere la linea di difesa alta contro gli attacchi dei padroni di casa, abili a fraseggiare in pochi tocchi e ad aprire il gioco.

Il Real Madrid ha avuto difficoltà a creare anche la più piccola delle opportunità da gol, fino a quando Jude Bellingham non ha tirato fuori dal cilindro una sassata da fuori area che ha trafitto Kepa Arrizabalaga, reo probabilmente di non aver visto il tiro partire ma con l’alibi dell‘imparabilità della conclusione.

E l’inglese non si è fermato qui, contribuendo a prendere il controllo del centrocampo, in una gara che si è improvvisamente riequilibrata. Se nei primi minuti gli ospiti si sono potuti sintetizzare in un tiro dai 40 metri di Rudiger, dopo il pareggio lo partito è cambiato.

Gli highlights dell’incontro

L’intuito e il senso della posizione di Gundogan è stato fondamentale per il Barcelona nel primo tempo. Il suo primo gol con la maglia del Barcelona ha spianato a Xavi la possibilità di una gara fatta di gestione e di affondi ben congegnati, senza mai forzare la giocata. Probabilmente Xavi pensava a Gundogan un po’ più avanzato rispetto al ruolo di mediano davanti ai difensori centrali, posizione che il centrocampista ha assunto in modo istintiva, coniugando versatilità e capacità di adattamento che vanno oltre al fattore legato all’età. Giocatore non più giovanissimo, Gundogan ha dimostrato di essere un rinforzo prezioso, sia per la costruzione del gioco che nelle cruciali fasi di controllo della partita.

Un Real Madrid a scoppio ritardato. La squadra di Carlo Ancelotti ha avuto un inizio difficile, sicuramente uno dei peggio di quest’anno solare e avrebbe potuto facilmente trovarsi in svantaggio di due gol nei primi quindici minuti. La papera di David Alaba, che ha favorito la conclusione di Gundogan, è l’antifona di una gara nata storta e la frustrazione della squadra era visibile anche in panchina, dove sostavano uomini come un certo Modric che non è stato schierato dall’inizio. Il suo ingresso nella ripresa è stato determinante per le sorti dell’incontro.

La Partita di Joao Cancelo. Chi se lo ricordata terzino di spinta, probabilmente dovrà aggiornare la propria concezione del giocatore: Xavi la diversamente, tanto da farlo diventare una chiave tattica già dal pre-partita. Anche se inizialmente è stato schierato come ala destra in un 4-3-3, il suo ruolo più di copertura che di spinta ha aiutato la squadra nella fase di costruzione e nelle coperture. Anche se nel secondo tempo il portoghese ha iniziato a spingere, almeno fino al minuto 68.

La sua attenzione difensiva e la capacità di adattarsi alle esigenze tattiche hanno contribuito a schermare le incursioni di Vinicius e al Real Madrid di agire su quella fascia con dei raddoppi e delle sovrapposizioni.

Jude Bellingham, l’eroe del match

Nonostante una prima parte di gara anonima, l’inglese ci mette dieci secondi ad accendere la lampadina. Straripante dal punto di vista fisico, mentre guardavo la partita pensavo: “se avesse il tiro di Pogba sarebbe da Pallone d’Oro subito“. Quanto ci abbia messo a smentirmi, è un mistero: nemmeno cinque minuti dopo e diventa il protagonista indiscusso del match. Al minuto 68 ha segnato un gol straordinario da fuori area che ha solo cambiato il corso della partita, ma sovvertito l’inerzia di una gara in cui il Barca aveva colpito due legni e sembrava non volersi fermare, la difesa madridista barcollava ai colpi dei palleggiatori rossoblu – così piccoli ma altrettanto agili e abili tecnicamente ad inserirsi negli spazi.

Con i suoi due gol, l’ultimo giunto in pieno recupero, Bellingham conferma la sua consacrazione al Real Madrid, diventando il primo giocatore a segnare nel suo primo match giocato nella Liga, nel suo primo debutto in Champions League e nel suo primo Clasico. Il suo impatto nella squadra è stato fenomenale, dimostrando di essere un talento straordinario: corsa, fisico, tecnica e capacità di tiro. In una gara in cui mancava ovviamente l’inserimento di Modric, capace di riequilibrare un centrocampo che fino a quel momento non riusciva a capovolgere in fronte di attacco.

Bellingham è il Real in questo momento e probabilmente anche la sua nazionale ha ripreso spessore grazie alla sua presenza. Una vittoria che probabilmente non avrebbe meritato di vincere, ma che il Real dimostra ancora una volta di averne i numeri per poterlo fare, grazie ad una rosa equilibrata, fatta di uomini maturi e di giovani che ne possono ricalcare le gesta, seguendo i loro consigli ed insegnamenti quotidiani.

Il Barcellona, dal canto suo, dimostra di essere ancora troppo acerbo sotto questi punti di vista nonostante non manchi lo stesso mix di esperienza e di freschezza: a centrocampo il palleggio troppo prolungato – costituito da troppi tocchi di palla e possesso – non è ancora capace di tramutarsi in modo improvviso in azioni pericoloso. D’altro canto, il Real ha fatto del suo cinismo le fortune degli ultimi quindici anni.

In tribuna c’erano anche i Rolling Stones, anzi in tribuna e sulle maglie del Barcellona con il loro logo iconico della linguaccia a fare da sponsor per l’occasione. Sicuramente Mick Jagger e company si saranno divertiti, nonostante il risultato.

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