Pallone d’oro 2023: chi potrebbe essere la nuova alternativa a Lionel Messi?
Sono quattro i candidati per vincere il Pallone d'Oro quest'anno, oltre a Messi che però passeggia sui campi della MLS: uno è il duo Haaland/Bellingham, gli altri due sono Mbappe e Lautaro Martinez.
Lunedì sera vedrà la discesa del nuovo erede di Messi, a Parigi dove verrà assegnato il Pallone d’oro che giudicherà i migliori interpreti sportivi della stagione 2022-23. Si presume ampiamente che Lionel Messi abbia già in tasca il suo ottavo Pallone d’Oro, avendo ispirato l’Argentina a vincere la seconda Coppa del Mondo dopo quella del 1986, alla sua quinta partecipazione e all’età non più tenera di 35 anni – un trionfo che rappresentava la vetta suprema della sua straordinaria carriera.
Pochi potrebbero metterne in discussione il merito, ma se dovessimo fare una scelta alternativa, chi potrebbe essere il candidato numero uno?
Erling Haaland
France Football chiede ai suoi votanti di considerare tre elementi quando si tratta di decidere chi sia il miglior giocatore del mondo: la performance individuale, la performance della squadra e i riconoscimenti (a livello di club e nazionale), oltre a “classe e fair play“.
Iniziamo con la performance individuale, ma non è necessario arrampicarci in ragionamenti complicati: Erling Haaland ha disputato 53 partite per il Manchester City la scorsa stagione e ha segnato 52 gol sommando tutte le competizioni. Una media praticamente di un gol a partita, risultato straordinario anche se Erling si è un po’ eclissato dai quarti di finale in poi nel cammino di Champions League e anche nelle ultime gare di Premier. Rimane però l’eccezionale partenza ad inizio stagione.
È stato il capocannoniere della Premier League 2022-23 con 36 gol, la più alta cifra individuale mai registrata in una singola stagione in quella competizione, che ha reso i 30 gol di Harry Kane con il Tottenham Hotspur alquanto “ordinari.” È stato anche il capocannoniere della Champions League con 12 gol in 11 partite. Complessivamente in Champions League, dal suo debutto nel 2019, ha già segnato 37 gol in 33 partite.
La performance della squadra? Beh, il City ha vinto il treble (Premier League, FA Cup, Champions League), quindi possiamo probabilmente chiudere velocemente la questione. La performance della nazionale non è stata altrettanto brillante, ovviamente la Norvegia – che non è riuscita a qualificarsi per la Coppa del Mondo e forse non ci riuscirà nemmeno per il prossimo Campionato Europeo estivo – non è l’Argentina, ma questa non è una sua colpa: ha segnato quattro gol in quattro partite per la sua nazionale durante la scorsa stagione e anche questo è un risultato strabiliante.
Per la voce “classe e fair play”, più difficile da giudicare, possiamo dire che non è mai stato espulso in sette anni di carriera da professionista.
Lautaro Martinez
Se dovesse decidere il suo allenatore nell’Inter Milan, Simone Inzaghi, ha già il Pallone d’Oro in tasca. In realtà non ha giocato tantissime gare con l’Argentina nel mondiale, ma è entrato ai rigori in finale per segnarne uno e ci è riuscito.
Lautaro Martinez ha segnato 32 volte con l’Inter quest’anno. I suoi gol nei quarti di finale e nelle semifinali di Champions League hanno aiutato l’Inter a raggiungere la finale a Istanbul, e sebbene la sconfitta contro lo stratosferico Manchester City di quella notte, il semplice fatto di esserci arrivati è stato un grande successo: era la prima finale di Champions League per l’Inter dal 2010.
In effetti, la sua concretezza nel finalizzare le occasioni più importanti è diventata una sorta di specialità per Martinez. È stato protagonista nei gol segnati nella finale di Coppa Italia e Supercoppa della scorsa stagione per l’Inter, ha svolto un ruolo da co-protagonista nella vittoria dell’Argentina nella Coppa del Mondo.
Molte persone lo ricordano per aver perso il posto in nazionale ai mondiali a favore di Julian Alvarez. Ma senza il suo rigore decisivo nella lotteria dei rigori nei quarti di finale contro i Paesi Bassi, forse non avrebbero conquistato la vittoria finale.
Kylian Mbappe
A luglio, Kylian Mbappe ha dichiarato in un’intervista a L’Equipe e France Football: “Credo che giocare al PSG non aiuti molto“. A vincere il Pallone d’Oro, possiamo aggiungere. Ogni anno sembra che l’attaccante francese stia per lasciare il PSG per il Real Madrid, ma per ora rimane legato a un progetto del Paris Saint-Germain che, nonostante gli investimenti milionari, sembra ancora lontano dal compiere l’ultimo passo diventando campioni d’Europa.
Lo stesso Kylian aveva detto mesi prima di aver “soddisfatto tutti i requisiti” per competere per il Pallone d’OrO a Messi o Haaland, se dobbiamo guardare i risultati ottenuti nella stagione 2022-23, ha ragione. D’altronde, già campione del mondo nel 2018, non è certo protagonista di una carriera qualsiasi.
Ha contribuito a far vincere al PSG il titolo di Francia, è stato il capocannoniere di Ligue 1 con 29 gol, ha stabilito il record di gol segnati da un francese per club e nazionale in una stagione (54, superando il record di Just Fontaine del 1957-58) e ha segnato un tripletta in una delle migliori finali della Coppa del Mondo di sempre, conquistando il titolo di Capocannoniere del torneo (con 8 gol).
L’ultimo tassello per renderlo candidato assicurato alla successione a Messi si sarebbe completato se il PSG fosse arrivato oltre gli ottavi di finale di Champions League: ma, a 24 anni il suo momento arriverà sicuramente.
Jude Bellingham
Certo, se le prestazioni di settembre ed ottobre fanno testo più degli altri momenti importanti nel calcio, lo vincerebbe lui: fresco autore di una doppietta nella super sfida Barcellona-Real Madrid proprio ieri, con un tiro da fuori aria ed un inserimento in area di rigore da attaccante vero. Lionel Messi, certo, ha vinto la Coppa del Mondo con l’Argentina. Poi la MLS-Liga MX Leagues Cup con l’Inter Miami. Ma chi è il miglior giocatore del mondo in questo momento? Diciamocelo. In modo onesto. Per noi è Jude.
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