Serie A

Kostic, tra lui e Iling-Junior uno è di troppo? Milan-Juve potrebbe dare un indizio

Scritto da Luca Bortuzzo, 20 Ottobre 2023 - Tempo di lettura: 5 minuti

Kostic sparito nelle prime di campionato, l'inglese al di sotto del minutaggio della scorsa stagione: non sappiamo se uno dei due è di troppo, ma le idee di Allegri..

In realtà sono tre per un posto, se Allegri sarà sempre propenso a giocare con la difesa a tre. Cambiaso, Kostic e Iling-Junior, tre ali che a Torino sono diventati terzini senza mai esserli stati veramente.

La staffetta tra Kostic e Cambiaso

La staffetta tra Kostic e Cambiaso

Se è vero che in passato Allegri ha avuto la capacità di trasformare in terzino anche una punta come Mandzukic, in un momento in cui davanti i bianconeri hanno emergenza pura e gli uomini contati ridare i rispettivi ruoli a tre contendenti non sarebbe una cattiva idea. Almeno questa è la domanda che si fanno i tifosi che, si sa, sono divisi tra gli anti e i pro Allegri: la questione dei tre moschettieri Kostic, Illing e Cambiaso è uno dei temi più discussi.

Cambiaso, che nella vita fa il terzino, lo abbiamo visto sguazzare nella mediana bianconera in qualche schema un pò scopiazzato a Pioli con Theo Bernard François Hernández. quel terzino che quest’anno non si è ancora visto nel Milan e che domenica sera contro la Juve non ci sarà.

Illing, lo scorso anno sembrava l’unico che avesse voglia di correre e forse l’unica insufficienza nella disfatta contro il Benfica. Di Kostic ricordiamo ancora la rete contro l’Inter a Torino, ma per chi avesse la memoria un pò più lunga, in Germania se lo ricorda ancora ala altissima veloce e forte fisicamente, che prima di passare alla Juventus venne incoronato “miglior giocatore dell’Europa League”.

Quest’anno invece?

Abbiamo visto Allegri sperimentare molto, come al solito. Anche Illing a destra da subentrato, Kostic giudicato solo per le sue scarse doti difensive e lasciato in panchina, Cambiaso fatto improvvisamente fuori dopo una partita in cui a nostra memoria aveva sbagliato qualche passaggio di troppo. Il perfezionista Allegri non ha mai avuto a mente una vera e propria squadra titolare, ama piuttosto plasmarsi sulle squadre avversarie.

Ma le pessime prestazioni contro Sassuolo e soprattuto contro Atalanta (zero tiri in porta nel secondo tempo a Bergamo meno di un mese fa) dovrebbero far ripartire le considerazioni sull’organico proprio da questi tre. Date a Cesare quel che è di Cesare: Kostic dovrebbe giocare davanti, d’altronde la convivenza con Chiesa – che in un recente passato ha condiviso il campo con un certo Cristiano Ronaldo – non dovrebbe essere un problema e forse non dovrebbe fare l’Alex Sandro di turno. Ah è vero sono quattro per un ruolo, anche perché il brasiliano riproposto come difensore centrale prima dell’infortunio in questo inizio di campionato, non ha fatto proprio benissimo.

Origini della crisi di Kostic – Indipendentemente dalla flessione delle performance, in molti sono convinti invece che le difficoltà di Filip Kostic sono strettamente connesse a una compatibilità complessa, se non ostica, proprio con Federico Chiesa. Questo problema si è manifestato quando Chiesa ha iniziato a giocare con maggiore regolarità e ad aumentare il suo coinvolgimento in zona gol. L’analisi delle partite rivelerebbe sii che i due giocatori hanno una limitata interazione sul terreno di gioco, con scambi e passaggi ridotti, spesso finendo per ostacolarsi a vicenda, ma dovrebbe essere compito di Massimiliano Allegri quello di creare ed oleare gli automatismi. Al contrario invece, appena ha notato che Iling tende a occupare posizioni più centrali del campo, lasciando Chiesa più esterno, ha malamente fatto fare un passo indietro a Kostic, che ha al contrario un gioco più diretto e che in campo ha disegnato delle linee di gioco troppo simili a quelle del numero 7.

Il problema più grave della Juve è sulle fasce

Per quanto il cuore del campo non sia mai stato completamente la forza di questa squadra, quello delle fasce dovrebbe far preoccupare maggiormente i tifosi: i terzini – e quando la formazione lo ha richiesto, i terzini d’attacco – sono una preoccupazione per questa squadra da molto tempo. C’è stato un momento in cui Stephan Lichtsteiner e Alex Sandro erano giocatori di primissimo livello nei rispettivi ruoli, ma negli ultimi anni i titolari delle fasce sono stati così scarsi da cadere nell’assurdo.

Spesso non si è trattato nemmeno di una questione di qualità, ma di quantità. L’ex direttore sportivo Fabio Paratici è stato forse l’artefice di questo, forse convinto che non fosse necessario avere terzini. Nell’annata 2019-20 si è presentato a fine mercato con soli tre terzini naturali in squadra, rinforzati solo dalla conversione improvvisa di Juan Cuadrado in terzino, diciamo per motivi anagrafici. Anno dopo anno sono stati fatti acquisti in altri reparti ma le fasce sono diventate sempre più il problema.

Sia giocando come terzini in una difesa a quattro o come terzini d’attacco in una difesa a tre, i difensori sulle fasce sono stati carenti in termini di qualità e numeri per anni. Ma ci sono segnali che finalmente potrebbero iniziare a cambiare, non giocando però come visto quest’anno.

Possono occupare le posizioni di terzini d’attacco nel modulo 3-5-2 ma non sanno difendere, possono rimanere schiacciati dietro ma non potrebbero più attaccare. Entrambe le fasce potrebbero riequilibrarsi se si facesse un ragionamento in base agli uomini a disposizione.

A destra, Allegri ha improvvisamente avuto il lampo di genio di scommettere su Weston McKennie come ala, che è nella squadra solo perché il Leeds United è stato retrocesso l’anno scorso, annullando la clausola di acquisto del suo prestito, ma è diventato il titolare in una posizione di cui non pensavamo avesse dote. Dopo aver sostituito Timothy Weah nelle prime due partite, è stato schierato contro l’Empoli e poi è diventato titolare, perché sa difendere meglio del connazionale.

Il lato sinistro offre ancora più possibilità con Filip Kostic, Andrea Cambiaso e Samuel Iling-Junior che hanno stili leggermente diversi. Iling è forse il giocatore più creativo della squadra dopo Federico Chiesa, contribuisce con la sua velocità e la sua tecnica, a dispetto di Kostic che non sta attraversando un grande momento ed è visibilmente in scarsa fiducia: ha una mossa, il cross. Questo lo ha reso più facilmente neutralizzabile in alcuni momenti.

La Juventus ha trascurato le fasce a favore della fase difensiva per troppo tempo. Ma non può continuare a giocare con il cronometro ed il risultato in mano, c’è bisogno di giocare in avanti. Se Allegri continuerà a sviluppare il proprio gioco all’indietro, probabilmente il dubbio su chi dei tre sia di troppo sulla fascia sinistra rimarrà a lungo, almeno fino alla prossima sessione di calciomercato.

L’indizio di Milan-Juve. Se Chiesa non dovesse giocare, Kostic potrebbe occupare proprio la sua posizione. Almeno questo è quello che ci si potrebbe aspettare e da qui si potrebbero trarre due semplici conclusioni: se Kostic non dovesse partire titolare in attacco o sulla fascia sinistra facendosi piuttosto schierare da terzino, sarà la riprova che Allegri lo vede come tale, un difensore. Per cui l’abbondanza sulla fascia sinistra, teoricamente frecce da schierare al proprio arco, finirebbe solo per creare un’enorme indigestione al gioco del livornese.

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