Champions League

Ma davvero Real Madrid – Manchester City è stato un manifesto per il calcio?

Scritto da Luca Turtulici, 10 Aprile 2024 - Tempo di lettura: 3 minuti

Il pareggio 3-3 tra le due squadre rimanda tutti i discorsi al ritorno, anche se ci sono alcuni particolari che forse (ai più) saranno sfuggiti.

Nell’andata dei quarti di finale della Champions League, lo scontro tra Real Madrid e Manchester City ha regalato spettacolo e emozioni, terminando con un incredibile pareggio di 3-3. Una partita attesa da molti come una vera e propria finale anticipata, che ha offerto un calcio spettacolare e ricco di gol, magie e tensione agonistica. Ma anche papere, come quella di Lunin, che spiana la strada al City facendosi beffare con un improbabile calcio di punizione dopo soli 2 minuti di gioco.

La sfida, tenutasi al Bernabeu, è stata sicuramente una gara aperta, spregiudicata e poco tattica, per questo ha offerto uno spettacolo che molti hanno considerato come “uno spot per il calcio”. 90 minuti di adrenalina e incertezza ed un risultato finale di parità che lascia tutto in bilico in vista del match di ritorno, che si terrà all’Etihad fra otto giorni.

La gara di andata è terminata 3-3

La gara di andata è terminata 3-3

La partita tra Real Madrid e Manchester City ha visto scendere in campo un’enorme quantità di talenti, i sei gol sono il segnale più evidente di una partita in cui non hanno brillato soltanto le due stelle più attese (Bellingham e Haaland). Eppure.

Chiedere a Guardiola cosa ne pensa del campo erboso del nuovo Bernabeu, che di solito ha la nomina di uno dei migliori campi erbosi al mondo, un “velluto”. Il tecnico si è lamentato di come le condizioni dell’erba abbiano rallentato la palla ed anche la fluidità del gioco dei suoi campioni. Sarà veramente così? La partita di ritorno potrebbe darci ulteriori chiarimenti in merito. Partita in cui si spera di ritrovare un altro protagonista assente, De Bruyne assente ieri sera.

La cronaca della gara

La partita ha preso subito una svolta spettacolare, con il City che ha trovato il vantaggio grazie a una punizione dalla traiettoria inattesa di Bernardo Silva, che ha beffato malamente Lunin. La reazione dei Blancos è stata fulminea, ribaltando la situazione in soli due minuti con i gol di Camavinga e Rodrygo. Il primo tempo è stato caratterizzato da continui ribaltamenti di fronte e azioni veloci, con entrambe le squadre che hanno rischiato di subire gol in più occasioni. Nella ripresa, i gol di Foden (un tiro da fuori finito all’incrocio) e Gvardiol (traiettoria strana e molto parabolica su un tiro sempre da fuori area), per poi terminare sul risultato di pareggio grazie al guizzo di Valverde che ha insaccato un bolide dallo spigolo destro dell’area di rigore.

È stato imbarazzante per il portiere Lunin, l’errore che ha potuto influenzare l’atteggiamento della squadra in campo per i restanti 88 minuti. I giocatori allenati da Ancelotti sono abituati alle rimonte e hanno dimostrato di essere in grado di gestire con maturità le emozioni e di cambiare l’inerzia di una partita anche in poco tempo.

Il Manchester City ha mostrato segni di difficoltà a causa di un centrocampo che non è riuscito a esprimersi al meglio per lunghi tratti della partita: a fine gara si sarebbero lamentati di un’erbetta lasciata “appositamente” più alta da parte dei giardinieri della squadra di casa per rallentarne la fluidità di gioco. Foden e Bernardo Silva hanno saputo mantenere quel minimo di geometrie che hanno permesso ai Citizens di gestire la palla per molti tratti di gara. È evidente la qualità presente in campo per la squadra di Manchester, nonostante l’assenza del belga De Bruyne.