Spettacolo, gol ma il pareggio non serve a nessuno: Milan-Fiorentina termina 2-2
Il risultato finale non modifica significativamente la classifica, ma certifica il momento delicato di entrambe le squadre: la viola punta decisa all'Europa, il Milan cerca di non sprofondare
Il sabato sera di San Siro si apre con una gara travolgente, un vortice di emozioni e gol tra Milan e Fiorentina, terminata 2-2. Ma già nei primi dieci minuti, i rossoneri si trovano travolti dagli eventi. Un errore in costruzione di Musah innesca l’azione che porta al primo vantaggio viola: Mandragora serve Gudmundsson, che semina Tomori e mette in mezzo per Kean. Nel tentativo di evitare il gol, Thiaw insacca nella propria porta. Passano solo tre minuti e la Fiorentina raddoppia: ottimo giro palla da sinistra a destra, con Mandragora che pesca Dodò, il quale serve Kean per lo 0-2 con una conclusione potente.

Il Milan sembra smarrito, senza lucidità né continuità, mentre per la Fiorentina resta il rammarico di non aver portato a casa una vittoria che sembrava possibile. Il derby di Coppa Italia in arrivo diventa ora l’unico vero obiettivo rimasto per dare un senso alla stagione dei rossoneri
Reazione rossonera e rimonta completata
Nonostante l’inizio shock, la squadra di Conceição trova la forza di reagire. Al 24’, Abraham accorcia le distanze con una splendida combinazione con Pulisic, con l’inglese che fulmina De Gea con un destro secco sul primo palo. Subito dopo, Conceição cambia Musah, colpevole dell’errore sul primo gol, inserendo Jovic e ridisegnando l’attacco. La mossa si rivela vincente nel secondo tempo: Tomori serve involontariamente Jovic in profondità e il serbo, davanti a De Gea, firma il 2-2 con grande freddezza.
Secondo tempo folle, ma senza vincitori
La ripresa è un concentrato di occasioni da una parte e dall’altra. Kean si conferma incontenibile, sfiorando il gol con una serie di azioni travolgenti, mentre Maignan è spesso decisivo a tenere in piedi il Milan. Anche Jovic e Abraham mettono in difficoltà la retroguardia viola, ma il gol del vantaggio non arriva. Al 40’ Kean prova ancora il colpo grosso, ma trova un Maignan in serata di grazia. All’88’ la Fiorentina segna con Dodò, ma la rete viene annullata per fuorigioco. Finisce 2-2, con un punto che scontenta entrambe le squadre: i toscani salgono a quota 52, i milanisti restano fermi a 48, sempre più lontani dall’Europa.
Una squadra senza bussola
Il Milan continua a dimostrare limiti strutturali e psicologici. L’approccio alla gara è stato ancora una volta sbagliato, e non è la prima volta che accade. Theo Hernandez incarna perfettamente l’altalena emotiva del gruppo: alterna giocate da fuoriclasse a momenti di deconcentrazione totale, come quando preferisce litigare con Dodò piuttosto che difendere. Anche Musah finisce nel mirino, sostituito dopo appena 23 minuti per l’errore che ha aperto le danze. Il pubblico di San Siro si mostra sempre meno coinvolto, quasi rassegnato, tra fischi iniziali e un tifo tiepido nel finale.
Le parole di Conceição e le responsabilità
A fine gara, l’allenatore rossonero Sergio Conceição non nasconde la delusione: “Abbiamo commesso errori gravi, non solo in difesa. Sono situazioni che si dovrebbero imparare da bambini, eppure ci ricadiamo. Creiamo tanto, ma sprechiamo troppo. L’inizio della partita è stato pessimo, non era quello che avevamo preparato, e la colpa è mia”. Riguardo Musah, aggiunge: “In allenamento aveva fatto bene, ma ho dovuto toglierlo. Resta un bravo ragazzo con qualità”. Su Theo: “Ha un potenziale offensivo enorme, ma serve continuità”. Infine, quando gli viene chiesto se si confermerebbe alla guida del Milan, risponde con amara ironia: “Mi viene da ridere”.
Dopo gli anticipi del sabato validi per la 31ª giornata di Serie A, la classifica ha subito alcuni cambiamenti. Il pareggio per 2-2 tra Milan e Fiorentina ha permesso ai viola di raggiungere momentaneamente Lazio e Roma a quota 52 punti. I giallorossi affronteranno la Juventus, mentre i biancocelesti saranno impegnati contro l’Atalanta. Il Milan sale a 48 punti, restando a quattro lunghezze di distanza dal gruppo a quota 52.
Il pari tra Parma e Inter (1-1) ha invece portato i nerazzurri a 68 punti, con il Napoli che avrà l’opportunità di ridurre il divario lunedì nella trasferta contro il Bologna. La lotta per lo scudetto si mantiene quindi aperta, così come quella per i posti in Champions League, con il Bologna provvisoriamente al quarto posto.
Potrebbe interessarti anche:









