Serie A

Il derby di Supercoppa per il Milan vale una stagione: adesso Conceição può lavorare in pace

Scritto da Francesco Andriani, 7 Gennaio 2025 - Tempo di lettura: 3 minuti

Quando giocatori come Leão e Theo brillano, il Milan diventa una squadra completamente diversa, pronta a sfidare chiunque

Alcune partite valgono più di un semplice trofeo: diventano storia. È il caso del derby tra Milan e Inter disputato nella finale della Supercoppa Italiana 2024/2025 a Riad, dove i rossoneri hanno compiuto un’impresa memorabile. L’Inter, nettamente favorita con 13 punti di vantaggio in campionato e avanti 2-0 ad inizio ripresa, sembrava destinata a festeggiare. I gol di Lautaro e Taremi avevano già acceso i sogni nerazzurri. Ma il Milan, sotto la guida di Sergio Conceição, ha ribaltato la gara con un’inaspettata dimostrazione di carattere, vincendo 3-2 e scrivendo una pagina indelebile nella storia del calcio italiano.

L’Effetto Conceição: Coraggio e Tenacia

Sergio Conceição, da appena una settimana sulla panchina rossonera, ha trasformato la mentalità della squadra. Nonostante il poco tempo a disposizione, l’allenatore portoghese ha infuso al Milan uno spirito di combattività, determinazione e compattezza mai visti prima. Queste qualità hanno permesso ai rossoneri di ribaltare prima la semifinale contro la Juventus e poi la finale contro l’Inter. Non è stata una rivoluzione tattica a fare la differenza – il tecnico aveva tentato un 4-3-3 iniziale contro la Juve, ma è rapidamente tornato indietro – quanto un cambio radicale nell’approccio psicologico.

Decisivo è stato Rafael Leão, passato da infortunato di lusso a eroe in soli 40 minuti: quando è in forma, il portoghese può trascinare il Milan da solo. Anche Theo Hernández ha brillato, ritrovando la cattiveria agonistica che lo aveva reso uno dei migliori terzini d’Europa. Suo il gol che ha riaperto la partita e l’assist per il pareggio di Pulisic, altro protagonista del match. Insomma, rivedere il buon vecchio Theo sarebbe tanta roba per il gruppo rossonero. Da non dimenticare il contributo di Fofana, Reijnders e Maignan, tutti fondamentali in una serata in cui il Milan ha mostrato che, pur non avendo l’organico più forte, possiede qualità e campioni capaci di fare la differenza.

L’Inter si spreca da sola, da Dominio a Delusione è un attimo

La sconfitta nerazzurra impone una leggera, ma presente riflessione. Nonostante un primo tempo equilibrato, l’Inter aveva trovato il doppio vantaggio a inizio ripresa, dando l’impressione di avere la partita in pugno. Un improvviso crollo ha cambiato le sorti del match. Pur con le assenze di Thuram e Calhanoglu, l’Inter ha a disposizione una rosa troppo ricca per giustificare un simile tracollo. Più che presunzione, sembra essere mancata la capacità di gestire la pressione e il vantaggio. Ora i nerazzurri devono rapidamente archiviare questa delusione e concentrarsi sui quattro obiettivi stagionali ancora in palio. Una condizione atletica da rivedere, i troppi impegni ravvicinati, ma il nervosismo nei giocatori dell’Inter quando le cose non vanno per il verso giusto, è palpabile. La sensazione di poter dilagare, certo, ma anche la paura di essere riacciuffati: lo si palpa nelle proteste vibranti contro qualsiasi decisione dell’arbitro, nel reclamo di un fallo a proprio favore, e così via. L’Inter c’è, ma l’equilibrio di gruppo è più delicato di quello che si potrebbe credere.

Un 2025 Promettente per il Milan

La vittoria in Supercoppa rappresenta il 50° trofeo nella storia del Milan e il primo nell’era Cardinale. Sebbene una coppa non possa bastare a una squadra del calibro rossonero, questo successo offre una base solida per affrontare con ottimismo sia la rincorsa in campionato che il cammino in Champions League. Questa impresa a Riad segna non solo un punto di svolta per la stagione, ma anche un esempio di come carattere e determinazione possano ribaltare qualsiasi pronostico.

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