Serie A

L’Atalanta con Juric (l’ex allievo di Gasperini) e senza Retegui, Ruggeri, forse Ederson e Lookman si sta ridimensionando?

Scritto da Michael Sousa, 17 Luglio 2025 - Tempo di lettura: 3 minuti

Ogni anno, i bergamaschi cedono alcuni dei loro gioielli ma puntualmente riescono a riaffermarsi in Italia, centrando la zona europea. Con l'addio di Gasperini riusciranno a mantenere il trend?

L’Atalanta si trova a un bivio con l’arrivo di Ivan Juric, ex pupillo di Gian Piero Gasperini, e la perdita di pedine fondamentali come Mateo Retegui, Emiliano Ruggeri e, potenzialmente, Ederson e Ademola Lookman. Questo scenario ha sollevato interrogativi su un possibile ridimensionamento del club in Serie A. La situazione appare più articolata di una semplice riduzione delle ambizioni.

Juric e la staffetta con Gasperini

Le uscite di Retegui, Ruggeri e, potenzialmente, Lookman ed Ederson rappresentano perdite significative, ma il club ha dimostrato in passato di sapersi risollevare grazie a un modello gestionale rodato. Con Juric al timone e i proventi delle cessioni, l’obiettivo è una transizione controllata che preservi le ambizioni. Le sfide non mancheranno, soprattutto nei primi mesi, ma definire questa fase come un declino sarebbe affrettato: si tratta piuttosto di un’evoluzione strategica

Le cessioni di peso

Il club bergamasco ha già detto addio a Retegui, passato all’Al Qadsiah per una cifra vicina ai 68 milioni di euro, un importo che ne sottolinea l’importanza come bomber di razza. Anche Ruggeri, nonostante le sue altalenanti condizioni fisiche, ha lasciato la squadra, portando di fatto ad un addio meno clamoroso. Sullo sfondo, si fanno insistenti le voci su un possibile trasferimento di Lookman, già vicino ad un accordo con l’Inter, e di Ederson, corteggiato dai top club europei. L’eventuale uscita di questi ultimi due elementi potrebbe incidere profondamente, vista la loro centralità nei recenti trionfi sotto la gestione gasperiniana.

L’approdo di Juric

Con l’ingaggio di Juric, l’Atalanta ha optato per un tecnico che condivide la visione di Gasperini, caratterizzata da un calcio dinamico e aggressivo. Questa scelta sembra puntare a una continuità tattica, evitando stravolgimenti anche se, va detti, di fatto il croato ha una maggiore propensione per la fase difensiva piuttosto che al possesso palla e all’attacco. Si trova di fronte alla prima vera sfida di guidare un club di alto livello, con i futuri impegni in Champions League, e con il fardello di dover eguagliare i risultati del suo predecessore, a fronte di una rosa potenzialmente impoverita. Alcuni dubbi circolano tra i tifosi riguardo la solidità della sua esperienza in contesti così ambiziosi, ma il supporto di collaboratori fidati, come Matteo Paro, potrebbe essere un fattore stabilizzante.

Un approccio collaudato alla gestione dei cambiamenti?

L’Atalanta ha già affrontato situazioni simili in passato, cedendo campioni come Cristian Romero, Rasmus Højlund e Teun Koopmeiners, riuscendo a mantenere un livello competitivo grazie a una strategia chiara: incassare somme importanti e investire in talenti emergenti. I 68 milioni ottenuti per Retegui, insieme ai potenziali guadagni da Lookman (valutato circa 50 milioni) ed Ederson, forniscono le risorse necessarie per rinforzare la squadra. Il nome di Evan Ferguson del Brighton circola come possibile erede in attacco, a dimostrazione di una pianificazione ancora attenta al futuro.

Nonostante le partenze, l’Atalanta può contare su un gruppo solido. Gianluca Scamacca potrebbe ri-assumere il ruolo di punta titolare, mentre giovani promesse come Giorgio Scalvini, in fase di recupero da un infortunio, incarnano il potenziale della primavera che tanto ha dato in questi anni alla prima squadra. Il modello del club privilegia la sostenibilità a lungo termine rispetto al successo immediato. Le cessioni, in quest’ottica, appaiono come mosse strategiche per equilibrare il bilancio e finanziare nuovi acquisti, più che come un segnale di ridimensionamento.

Un ridimensionamento implicherebbe una volontaria riduzione della competitività e delle aspettative. Al contrario, le scelte dell’Atalanta suggeriscono una ristrutturazione mirata. L’arrivo di Juric e l’interesse per giovani talenti indicano la volontà di restare protagonisti in Serie A e in Europa, pur con possibili difficoltà iniziali. Il successo di questa fase dipenderà dall’abilità di Juric di adattarsi e dalla qualità dei nuovi innesti.

Potrebbe interessarti anche: