Serie A

Nel 6-1 rifilato alla Salernitana in Coppa Italia, il plateau prima del tracollo. Juve, come sei messa?

Scritto da Francesco Andriani, 20 Febbraio 2024 - Tempo di lettura: 3 minuti

Sembrava aver trovato una quadra in campo, la formazione bianconera, con Vlahovic tornato regolarmente al gol e tante reti all'attivo. Qualcosa si è rotto.

Se dovessimo confrontare le ultime quattro di campionato della Juventus con quella vittoria in Coppa Italia… si stiamo parlando della vittoria per 6-1 contro la Salernitana, squadra riaffrontata pochi giorni dopo in campionato e che ha fatto soffrire la squadra di Allegri. Juventus che comunque ha portato a casa la seconda vittoria di fila contro i granata anche in Serie A e che non spiegherebbe poi il tracollo contro Inter, Udinese, i pareggi con Empoli e Verona.

Allegri e Juventus, vicini all'addio?

Allegri e Juventus, vicini all’addio?

Ma torniamo al presente, il post Verona-Juventus. È vero, sempre difficile è affrontare le squadre che lottano per la salvezza, a maggior ragione se si affronta una squadra in completa “smobilitazione“, come quella veneta. Dopo la gara tra Verona e Juve, Massimiliano Allegri si è mostrato visibilmente infastidito, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, che parla di un Allegri furioso.

Nonostante il tentativo di rianimare lo spogliatoglio durante la settimana, i giocatori non hanno risposto con la necessaria determinazione. Ora, però, è imprescindibile cambiare rotta e ripartire senza indugi, ma il dubbio sul tecnico rimane.

Idolo degli #AllegriOut, non tutta la tifoseria bianconera ha sempre amato Allegri – anche dopo le vittorie più altisonanti.

Serve un cambio di rotta, ovvero di allenatore

La Juventus si trova in una posizione tuttavia piuttosto privilegiata, con la ragionevole certezza di partecipare alla prossima Champions League. Nonostante le sfide di questa crisi, la squadra gode di un vantaggio di nove punti sul Bologna, attualmente quinto in classifica, con ancora tredici partite da disputare: un margine che permetterebbe di pianificare con serenità il futuro. Le “quattro giornate di Torino” hanno visto la Juventus perdere dieci punti sul Bologna e sette sulla Roma, un crollo verticale che contrasta con il periodo di forma dei rivali.

In quest’ottica, non centrare il quarto posto sarebbe un auto-sabotaggio bello e buono, che metterebbe in discussione la permanenza di Allegri, cancellando ogni dubbio sulla sua conferma.

Questa situazione potrebbe portare alla considerazione dell’esonero di Allegri da parte della Juventus. La ragione risiede nel fatto che il mister bianconero ha raggiunto livelli eccellenti con la rosa di quest’anno, non sarebbe un errore ripartire con lui sperando in un ulteriore miglioramento? Il suo modo di giocare è rimasto invariato rispetto ai suoi ultimi sette anni in bianconero e non corrisponderebbe alle esigenze di un calcio moderno (quello giocato dal Bologna o dall’Atalanta ad esempio, o quello del Conte anno 2012).

Allegri ha dimostrato un notevole progresso rispetto ai primi due anni del suo secondo mandato, in cui il suo focus principale era la tutela del brand e la rivalutazione della rosa. Quest’anno, ha apportato una maggiore coesione alla rosa, rivalutando giocatori come McKennie e dando spazio a giovani talenti come Cambiaso e Yildiz. Ma non basta. Una squadra costantemente proiettata in fase difensiva, che fa notevoli voli pindarici per arrivare in aria di rigore, tutta in mano alla singola punta. E poi: le condizioni di tenuta fisica di Chiesa, le reali capacità di Locatelli nel guidare il centrocampo, la difesa che Bremer a parte non dovrebbe puntare su giocatori come Danilo, Alex Sandro. Infine, l’infermiera nella quale stagionano (e non stazionano) giocatori come De Sciglio.

In estate, una cosa è certa: che la mano di Giuntoli dovrà vedersi, per forza di cose, e non siamo sicuri che non partirà proprio dal tecnico.