La Juventus vince all’ultimo frame e vola (provvisoriamente) in testa alla classifica battendo il Verona
Trenta tiri, sei nello specchio, due gol annullati e un dubbio su un paio di episodi: la partita, messa in salita, rischiava di terminare 0-0 ma la respinta in rete di Cambiaso ha sistemato le cose ai padroni dic asa
Stavolta si che è stata dura, per la Juventus. Il Verona, andato a Torino per giocarsela ma che ha dovuto erigere un fortino e resistere per 97 minuti, si è visto sfuggire lo storico pareggio all’ultima azione in zona fotofinish.
Si è trovata di fronte a un ostico Verona e ha rischiato di non andare oltre lo 0-0 davanti i propri tifosi, vuoi per i due gol annullati a Kean, vuoi per sfortuna. Il colpo decisivo è stato di Cambiaso all’ultimo minuto e vittoria preziosa per la squadra bianconera che torna in vetta dopo quasi tre anni.
Con questa vittoria, i bianconeri si portano +1 rispetto all’Inter e +2 sul Milan, impegnati oggi contro Roma e Napoli. D’altra parte, il Verona è rimasto fermo a 8 punti in classifica, mantenendo il vantaggio di +2 sull’Udinese, che si trova al terzultimo ma non ha ancora giocato contro il Monza.
Cosa è successo durante la partita
Nel corso del primo tempo, Kean è stato il protagonista indiscusso, mettendo sotto pressione la difesa del Verona. Prima anche una possibilità per Vlahovic, ma il suo tiro è stato respinto da Magnani in area. Al minuto 18, Kean segna un incredibile gol dopo un’azione personale e un tiro che insacca da fuori area. Dopo un lungo controllo al VAR, il gol è stato annullato per un fuorigioco – di un tacchetto – di Kean nell’attimo in cui stava andando incontro alla palla sul passaggio di Gatti dalla linea di difesa.
Ma non sarà l’unico episodio della gara. Mentre la Juventus ha continuato ad attaccare, con Montipò chiamato agli straordinari, l’unica occasione per il Verona capita sui piedi di Bonazzoli che è riuscito ad impegnare Szczesny nel suo unico intervento della serata.
Nel secondo tempo ancora Kean protagonista, prima su un cross di Kostic, poi di testa segnando su un cross di McKennie, ma il suo secondo gol è stato annullato a causa di una sbracciata precedente su Faraoni. Episodio dubbio, sia per la condotta antisportiva del giocatore del Verona – che guarda da centrocampo l’esito dell’azione per poi gettarsi con le mani in volto dopo il gol – che per l’entità stessa della sbracciata dell’attaccante bianconero che aveva solo preso posizione e allargato le braccia per impedire in contatto con il terzino veronese. Ma tant’è, punteggio ancorato sullo zero a zero e Allegri che sostituisce un nervoso Kean facendo entrare prima Miretti, poi Chiesa e Cambiaso, infine Milik e Yildiz, senza mai riuscire a trovare il gol.
C’è stato tempo per un contatto in area tra Folorunsho e Chiesa che ha lasciato più di qualche dubbio, ma l’arbitro in buona posizione e con visuale sull’azione non ha assegnato il calcio di rigore. Ancora Miretti che spara un tiro appena a lato dall’incrocio dei pali e Yildiz che ha avuto un’occasione clamorosa con un pallonetto alto di poco su schizzata di testa Milik in appoggio: sarebbe comunque stato fuorigioco.
Infine, al minuto di recupero, Cambiaso ha messo a segno il gol decisivo, approfittando di una carambola sottoporta nata da un colpo di testa di Milik. C’è anche tempo per un’espulsione per Allegri sul fischio finale dell’incontro (non chiare le dinamiche) ma la gioia dei bianconeri – che hanno trovato o forse ritrovato un buon spirito di gruppo – è per un primo posto, seppur molto provvisorio, che ha il sapore di vittoria.
Il Verona esce a testa alta da questa gara, tenendo botta a trenta tiri in porta dei padroni di casa, pur senza rendersi mai pericoloso. Baroni lo sa, la salvezza passa anche da questo tipo di partite, sporche e molto episodiche. Nonostante la classifica, ai veneti rimane una buona prestazione e la possibilità di poter comunque recuperare, essendo appena alla decima di campionato.
Potrebbe interessarti anche:
- Serie A | L’occasione è d’oro per la Juventus: scatta l’operazione sorpasso con il Verona in casa e i big match delle altre
- Esteri | Lee Kang-in, se la maglia più venduta del PSG non è quella del fuoriclasse Kylian Mbappé
Tabellino e statistiche della gara: