Serie A

Genoa-Salernitana sarà la prima sfida tra campioni del mondo in panchina: Gilardino ed Inzaghi i due tecnici ad inaugurare le danze

Scritto da Luca Bortuzzo, 27 Ottobre 2023 - Tempo di lettura: 3 minuti

La decima giornata di campionato si apre con un'affascinante anticipo tra Genoa e Salernitana, duello che va ben oltre il rettangolo di gioco.

L’anticipo del venerdì parte su toni decisamente romantici, nonostante per la Salernitana questa trasferta dirà molto sulle reali capacità di salvezza. Eh si, perché lo scontro salvezza di stasera rappresenta non solo il tentativo di mettere le giuste distanze dalla parte bassa della classifica, ma soprattutto sarà il primo confronto in panchina tra due campioni del mondo, Pippo Inzaghi e Alberto Gilardino divenuti nel frattempo tecnici.

Gilardino ed Inzaghi

Gilardino ed Inzaghi

In un momento in cui il mercato italiano sembra aver perso i suoi migliori attaccanti – si fa davvero fatica ad indicare un bomber azzurro capace di smuovere gli animi – ecco che arrivano loro due, fiuto del gol pazzesco e pagine di storia dipinte a suon di colpi di testa, sforbiciate e corse sul filo del fuorigioco. È affascinante far riaffiorare questi ricordi, quando cioè Pippo e Alberto si dividevano il campo.

Sia a livello di club nel Milan (anzi in quel Milan, uno squadrone) che in Nazionale, mentre uno scendeva in campo mentre l’altro attendeva il suo turno in panchina: sebbene abbiano una differenza di età di nove anni, hanno condiviso una parte importante delle loro carriere. Prendete il povero Pioli, che in attacco ha il solo Giroud e pensate se potesse godere, oggi, della presenza di due centravanti del calibro di Inzaghi e Gilardino, o prendete Luciano Spalletti alle prese con le difficoltà fisiche di Scamacca e Retegui e le prestazioni altalenanti di Immobile. Valli a trovare due così oggi in campo. E partono riflessioni, certo, su cosa abbia prodotto il calcio italiano dal 2006 ad oggi in termini di primavera, di vivai, in chiave azzurra: niente di rilevante. Oppure forse è il caso di ammetterlo che era quella generazione ad essere troppo forte: Cannavaro, Buffon, Del Piero, Totti, Inzaghi, Vieri qualche annetto prima, Gattuso, Nesta e la lista può comodamente continuare.

Il bagaglio di Inzaghi e quello del Gila

Certo che Inzaghi lo ricordiamo più come bomber che come allenatore, ma è merito dell’enorme impronta che ha lasciato nel calcio come cannoniere italiano nelle competizioni europee, nella storia del Milan e della nazionale. D’altra parte, Gilardino ha militato in squadre più piccole ed è arrivato a Milano a margine della sua carriera, ma è stato decisivo su ogni campo che ha posato lo scarpino. Entrambi hanno il prestigioso titolo di campioni del mondo con la Nazionale italiana nel 2006, nonché di campioni d’Europa e del mondo con il Milan nel 2007. Gilardino ha da subito dimostrato di avere carattere in panchina, forse più di quello che faceva vedere in campo: il suo Genoa è fisico, veloce e tenace. I suoi attaccanti, mai avuti tutti a disposizione fin’ora, sanno fare i giusti movimenti e rendersi pericolosi in tutte le occasioni.

È da qui che parte la sfida tra Genoa e Salernitana, che si svolgerà questa sera a Marassi, dall’eredità calcistica di questi due campioni che oggi insegnano il calcio alla loro squadra: chiaramente Alberto può permettersi di affrontare la gara più serenamente perché avrà dalla sua il pubblico, una buona posizione in classifica ed una squadra con una precisa identità. Gilardino ha dimostrato la sua capacità di plasmare il Genoa in una squadra disciplinata e coraggiosa. La squadra rossoblù dimostra un’ottima organizzazione tattica, spesso giocando in modo difensivo, ma senza mai rinunciare a sfruttare le opportunità in contropiede, soprattutto con Retegui, classico centravanti che sta beneficiando dall’esperienza di Gilardino per migliorare ulteriormente il suo gioco di giocare.

Pippo invece è appena arrivato e ha bisogno di risposte veloci per far capire al gruppo che è momento di invertire la tendenza. La Salernitana è in una fase di transizione dalle idee di Paulo Sousa a quelle di Inzaghi che sta cercando di apportare miglioramenti immediati senza stravolgere troppo la squadra. I primi cambiamenti sono stati evidenti nella partita contro il Cagliari, con una difesa a quattro, una maggiore verticalizzazione e nuove combinazioni offensive.

Inzaghi è noto per la sua richiesta di maggiore intensità e lavoro fisico rispetto ad altri allenatori. La corsa è diventata un elemento chiave nella strategia di gioco della Salernitana. Gli obiettivi di entrambe le squadre sono chiari: i gol di Mateo saranno fondamentali per il Genoa, mentre Boulaye Dia dovrà essere il faro della Salernitana.

Di sicuro, sarà il primo incontro in panchina tra due calciatori – oggi  allenatori – campioni del mondo. Rivali al Milan, spesso in competizione per il ruolo di centravanti titolare, oggi di nuovo colleghi e rivali per la lotta salvezza.