Serie A

Così Allegri ha battuto Pioli, che era padrone del campo: le mosse del livornese

Scritto da Manuel Bendoni, 23 Ottobre 2023 - Tempo di lettura: 2 minuti

Allegri la vince di cuore ma anche di sostanza. Oltre all’atteggiamento tattico, c’è stata una mossa più efficace degli schemi in campo.

Max-Stefano 1-5. È vero, negli ultimi anni è la prima vittoria di Allegri contro Pioli, ma ci sono alcuni aspetti tattici che fanno pensare come il tecnico rossonero non riesca – a volte – ad imparare dai propri errori. Qualche incertezza che si è vista già nel derby contro l’Inter e in Champions League.

Come Allegri ha messo sotto scacco il Milan

La squadra rossonera sembrava padrona del campo, i primi venti minuti hanno visto una prima fase della partita in cui la Juventus ha dovuto tenere botta, fortemente, alle azioni del Milan, proponendo un buon pressing e delle chiusure chirurgiche.

A dire la verità, a parte la paratona su Giroud il numero 1 bianconero è stato spettatore non pagante, ma la svolta tattica non è avvenuta con l’espulsione di Thiaw: Pioli oltre all’estero di Pulisic per 40 minuti si è affidato esclusivamente alla corsa e alla voglia di Leao. Che a poco è servita con un trio difensivo piuttosto assortito, c’è da dirlo.

Parliamo di Rugani, sempre ai margini di un progetto sin dai tempi in cui ai propri lati agivano Chiellini e Barzagli, quando sembrava non sentirsi all’altezza. La maturazione del giocatore lo vede oggi meritevole di un voto alto in pagella, mai un errore, sempre sul pezzo. Solidità che non ha dimostrato Thiaw, sicuramente un giovane di prospettiva ma forse troppo inesperto per caricarsi la squadra sulle spalle, come dimostra qualche svarione di troppo quando di fronte ci sono squadre di una certa caratura.

Massimiliano Allegri

Le mosse di Allegri

Allegri si sbraccia, urla e scalcia i cartelloni. D’un tratto i riflettori di uno stadio intero sono di lui. Eppure, a dirla tutta, proprio in quella fase la squadra aveva il controllo della palla, del gioco e l’uomo in più era dalla sua. Tanto che sembrava essere nell’aria la seconda rete.

I suoi erano padroni del gioco i quella fase di fine gara, a ridosso dei minuti di recupero, tanto che la squadra sembrava in totale fiducia.
Ecco la mossa a sorpresa di Allegri: uno show che è un modo efficace per tenere alta la tensione, ridare concentrazione su una gara ancora non chiusa, da portare a casa viste le condizioni favorevoli: il Milan non attacca da quasi mezz’ora e difendeva in nove dietro la linea di centrocampo.

Trasmettere energia e convinzione, gesto apprezzato anche dai tifosi in curva che hanno ricominciare a dedicargli qualche coro, che in tempi di Allegri Out sono comunque tanta roba.

Missione compiuta, testa al campionato. Perché è l’unico obiettivo stagionale e forse le parole del tecnico e della dirigenza, che parla di terzo posto, servono solo a nascondere quelli devono essere gli obiettivi di una squadra abituata a vincere, ma che sta perdendo l’indole.

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