In studio una nuova clamorosa idea per punire i portieri che non rinviano la palla dopo gli 8 secondi
Verrebbe assegnato un calcio d'angolo contro alla squadra il cui portiere tiene il pallone in mano per più di 8 secondi. Anche il VAR a chiamata presto realtà
Il mondo del calcio potrebbe presto affrontare cambiamenti importanti, grazie a nuove regole e innovazioni pronte a essere sperimentate per migliorare il gioco. L’obiettivo è sempre lo stesso: contrastare le perdite di tempo nelle fasi di gioco. Tra le proposte più discusse, troviamo il calcio d’angolo come penalità per i portieri lenti a rilasciare la palla, la revisione della regola del fuorigioco e l’introduzione del Var a chiamata, un sistema più accessibile per le competizioni minori.

Nuove regole e VAR a chiamata?
La regola del calcio d’angolo contro i portieri
Una delle proposte più sorprendenti riguarda l’assegnazione di un calcio d’angolo alla squadra avversaria se il portiere trattiene la palla in mano per più di 8 secondi. Questa idea, elaborata dall’International Football Association Board (IFAB), mira a ridurre le perdite di tempo dei portieri. Già sperimentata nei campionati giovanili inglesi e maltesi, la regola potrebbe essere introdotta anche nel campionato primavera italiano.
Patrick Nelson, direttore generale della federcalcio irlandese e membro dell’IFAB, ha spiegato che l’obiettivo principale è fungere da deterrente e non come punizione. “I casi di calci d’angolo assegnati sono quasi inesistenti, il che dimostra che il sistema funziona e spinge i portieri a liberare la palla più rapidamente“, ha dichiarato Nelson. L’idea è che l’eventuale insoddisfazione degli allenatori verso i portieri che commettono tale infrazione possa stimolarli a evitare errori ripetuti.
La proposta di Wenger sul fuorigioco
Un’altra proposta interessante riguarda la modifica della regola del fuorigioco, avanzata da Arsène Wenger. Secondo Wenger, è necessario rivedere l’attuale interpretazione della regola per evitare che gol vengano annullati per dettagli minimi, come un piede o una mano oltre la linea. Patrick Nelson ha confermato che la questione è ancora in fase di discussione, sottolineando come la tecnologia abbia eliminato il margine di dubbio che esisteva in passato. L’intenzione è garantire che le decisioni rispettino lo spirito del gioco, evitando inutili rigidità.
Il Var a chiamata: una soluzione “low cost”
Un’altra innovazione in arrivo è il Var a chiamata, testato durante i recenti Mondiali femminili Under 17 nella Repubblica Dominicana. Questo sistema, pensato per competizioni con risorse tecnologiche limitate, utilizza un numero ridotto di telecamere, tra una e quattro al massimo. David Elleray, direttore tecnico dell’IFAB ed ex arbitro della Premier League, ha spiegato che il sistema è progettato per applicazioni in campionati minori o in stadi meno attrezzati.
L’obiettivo è intervenire solo in caso di errori evidenti, sottolineando il concetto di “chiaro ed evidente” per giustificare una revisione della decisione arbitrale. Secondo Elleray, il Var a chiamata potrebbe essere implementato già dalla prossima stagione in competizioni di fascia medio-bassa nei paesi più grandi o in contesti di fascia alta nei paesi più piccoli.
Le nuove regole proposte dall’IFAB potrebbero segnare un passo importante verso un calcio più dinamico, giusto e tecnologicamente accessibile. Dal calcio d’angolo punitivo per i portieri, alla riforma del fuorigioco, fino al Var a chiamata, queste innovazioni potrebbero trasformare il modo in cui il calcio viene giocato e vissuto. I test in corso e le future applicazioni saranno determinanti per valutare l’impatto di queste modifiche sul panorama calcistico globale.
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