Serie A

La Serie A è veramente così “vecchia” o è in linea con l’età media dei top campionati europei?

Scritto da Francesco Andriani, 19 Luglio 2025 - Tempo di lettura: 4 minuti

Se a squadre relativamente giovani si affiancano rose decisamente più d'esperienza, gli acquisti di giocatori come Dzeko e Immobile hanno dato l'etichetta alla nostra Serie A di campionato per vecchi. Ma è davvero così?

Negli ultimi tempi, il campionato italiano di Serie A è stato spesso descritto come un porto d’approdo per calciatori esperti che scelgono di concludere la loro carriera in un contesto meno frenetico, dove l’esperienza sembra avere la meglio sulla freschezza atletica.

L’estate del 2025 ha riportato sotto i riflettori questa narrazione dopo il ritorno di Edin Dzeko (ingaggiato dalla Fiorentina, 39 anni), Ciro Immobile (al Bologna, 35 anni), Bernardeschi (Bologna, 31 anni) e la possibile rimpatriata di Lorenzo Insigne, 34 anni, dopo il periodo trascorso in Canada con il Toronto FC.

Ciro Immobile e Edin Dzeko

Ciro Immobile e Edin Dzeko

Ma è giusto considerare la Serie A un torneo riservato ai “vecchi“? Esaminiamo i dati, confrontiamo l’età media delle squadre con quella dei principali campionati europei e valutiamo se questa percezione corrisponda alla realtà.

I trasferimenti di giocatori come Dzeko e Immobile hanno catalizzato l’attenzione di media italiani e internazionali. Un articolo de La Gazzetta dello Sport datato 15 luglio 2025 evidenzia che Dzeko, a 39 anni e tre mesi, è il giocatore di movimento più anziano a fare ritorno in Serie A, approdando alla Fiorentina come svincolato dopo due stagioni prolifiche al Fenerbahce, dove ha realizzato 25 reti in 46 gare nel 2023/24.

Immobile, 35 anni, ha lasciato il Besiktas per firmare con il Bologna un contratto da circa 2 milioni di euro, un salario nettamente inferiore rispetto a quello percepito in Turchia, di ritorno nel campionato che lo ha visto trionfare come capocannoniere in Serie A per ben quattro volte. Anche Federico Bernardeschi, 31 anni, è tornato in Italia, unendosi al Bologna dopo l’esperienza in MLS con il Toronto FC.

Questi movimenti di mercato hanno suscitato critiche, come quella pubblicata da The Guardian il 14 luglio scorso, che ha dipinto la Serie A come un “torneo compassato, ideale per le vecchie glorie in cerca di un’ultima ribalta”. Questa visione appare riduttiva. La Gazzetta sottolinea che la stagione 2025/26 sarà caratterizzata da un sapiente mix di veterani e giovani promesse, come Francesco Camarda con la maglia rossonera ora in forza al Lecce e Honest Ahanor appena approdato a Bergamo, quest’ultimo il debuttante più giovane della stagione 2024/25, con la maglia del Genoa.

Età media delle squadre, la Serie A a confronto con l’Europa

Per stabilire se la Serie A sia davvero un “campionato per vecchi”, è essenziale analizzare l’età media delle rose. Secondo i dati di Transfermarkt aggiornati al 28 giugno 2025, l’età media delle 20 squadre di Serie A per la stagione 2025/26 si attesta intorno ai 26,7 anni, calcolata considerando sia i titolari che le riserve, incluse le operazioni di mercato estive già concluse. Mettiamo a confronto questo dato con i principali campionati europei:

  • Premier League (Inghilterra). L’età media delle rose per la stagione 2024/25, secondo FBref e Transfermarkt, è di circa 26,2 anni. Club come Arsenal (25,8 anni) e Chelsea (24,9 anni) riducono la media grazie a investimenti su giovani promesse, mentre squadre come Manchester United (26,8 anni) ed Everton (27,5 anni) la innalzano leggermente.
  • LaLiga (Spagna). La media si aggira intorno ai 26,5 anni, con il Real Madrid (26,1 anni) che bilancia veterani come Luka Modric (40 anni nel 2025) con talenti emergenti come Vinicius Jr. e Jude Bellingham. Il Barcellona mantiene una rosa giovane, con una media di 25,7 anni.
  • Bundesliga (Germania): L’età media è di circa 26,3 anni, con il Bayern Monaco (26,8 anni) che presenta una squadra più matura rispetto al Borussia Dortmund (25,7 anni).
  • Ligue 1 (Francia): La media è la più bassa, intorno ai 25,9 anni, grazie a club come PSG (25,5 anni) e Monaco (25,2 anni), che puntano su giovani di prospettiva.

Con i suoi 26,7 anni, la Serie A risulta leggermente più “anziana” rispetto agli altri campionati, ma la differenza è minima, compresa tra 0,4 e 0,8 anni. Squadre come Juventus (24,3 anni) e Parma (23,8 anni) vantano le rose più giovani, mentre Inter (29,1 anni) e Napoli (28,2 anni) alzano la media.

Ecco l’età media in campo (non della rosa) della passata stagione per e squadre di Serie A:

ClubNumero di GiocatoriNumero di TitolariEtà Media (anni)
Parma Calcio403223,8
Juventus FC432924,3
Hellas Verona423225,1
Empoli FC523425,1
AC Milan413525,3
Venezia FC413625,4
ACF Fiorentina443425,8
Bologna FC383025,8
Udinese Calcio403125,9
US Lecce443125,9
Genoa CFC483726,0
Torino FC483126,2
Como 1907513826,3
AS Roma392826,3
Atalanta443226,7
AC Monza463626,8
Cagliari Calcio362827,0
SS Lazio412727,2
SSC Napoli372728,2
Inter462629,1

Dzeko, con una media realizzativa di 0,43 gol a partita in carriera, potrebbe portare con sé una leadership consolidata in una squadra comunque relativamente giovane, già dimostrata sin dai tempi del Wolfsburg, Manchester City, Roma e Inter. Così come Immobile, 35 anni, che ha segnato 15 gol con il Besiktas nella stagione 2024/25, confermando la sua affidabilità come attaccante e una discreta forma fisica.

La Serie A sta investendo molto nelle nuove generazioni. Secondo Sky Sport, la stagione 2024/25 ha visto l’esordio di giovani come Ahanor (Genoa, 16 anni) e Leoni (Parma, 17 anni), entrati nella top 10 europea dei debuttanti più giovani. A dimostrazione che il campionato italiano è anche una vetrina per giovani.

Rispetto agli altri campionati, la Serie A adotta un approccio equilibrato. In Premier League, l’attenzione ai giovani è sostenuta da ingenti risorse economiche, un po’ come in Liga, dove a giocatori come Modric e Lewandowski (37 anni) si oppongono i giovani talenti del Barcellona, mentre in Bundesliga il Bayern si è continuato ad affidare a figure come Thomas Müller (36 anni, ha appena salutato la squadra) e Manuel Neuer (39 anni, ancora titolare in porta). Come in Italia, in Europa si predilige un calcio decisamente più veloce, dove ai veterani è riservato per lo più uno spezzone di partita. Probabilmente il clamore di certe narrazioni è dovuto al fatto che ad acquistare i due attaccanti come Dzeko e Immobile siano stati due club come Bologna e Fiorentina, non di certo due città che lottano per la non retrocessione. Difficile però che abbiamo mosso tali operazioni di calciomercato per aggiudicarsi un titolare di 35 anni.

La Serie A non si discosta quindi dalla tendenza europea di combinare esperienza e gioventù e i dati raccontano un’altra storia: la Serie A è un torneo competitivo, con un’età media in linea con i principali campionati europei e un crescente focus sui giovani.

L’età media delle rose, leggermente superiore a quella di altri campionati, è un segno di equilibrio, non un limite.

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