Serie A

Antonio Conte ha ragione, “vincere a Napoli è difficilissimo”

Scritto da Luca Bortuzzo, 24 Maggio 2025 - Tempo di lettura: 3 minuti

Ci sono almeno quattro motivi per cui Conte ha compiuto un capolavoro a Napoli: la squadra, le cessioni, la fame e l'esperienza. E non è il momento di pensare se resterà o meno, questa squadra merita di festeggiare lo scudetto

Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta, o forse era. A Torino. E poi c’è l’Inter, che è riuscita a non vincere 3 scudetti su 4. Fatte le dovute somme, ecco che prende contezza il capolavoro stagionale di Antonio Conte, leader indiscusso degli scudetti, il primo a riuscire in Italia a vincerne tre con tre squadre diverse.

Antonio Conte vive proprio uno dei momenti più intensi e significativi della sua carriera da allenatore. Lui dice che questo successo è inaspettato, ma in pochi gli crederanno: in meno di dodici mesi ha riportato gli azzurri al vertice del campionato italiano. Al termine del match, ancora sul prato dello stadio Diego Armando Maradona, il tecnico si lascia andare a dichiarazioni cariche di emozione: “È accaduto di nuovo, ed è qualcosa di meraviglioso”, ha affermato ai microfoni di Dazn.

Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte festeggiano lo scudetto

Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte festeggiano lo scudetto

Conte ha ricordato l’intensa pressione vissuta in questi mesi, acuita dall’enorme partecipazione popolare: “Raggiungere lo stadio è stato complicato, non so quanta gente ci fosse, ma ho pensato a cosa sarebbe accaduto se li avessimo delusi. Una responsabilità enorme, che ci saremmo portati addosso a lungo”.

Un traguardo non del tutto inaspettato, sicuramente stimolante

Il tecnico ha definito questa vittoria come il successo più difficile della sua carriera, ma anche quello che lo ha maggiormente motivato. “È stato lo scudetto più imprevedibile e complesso. Venire qui, dopo che il Napoli era arrivato decimo, e riportarlo in alto è stata una sfida entusiasmante”. Conte ha voluto condividere il merito con la squadra, lodando i calciatori che, nonostante le difficoltà della stagione precedente, hanno scelto di rimettersi in discussione per tornare competitivi. Alla domanda sul suo possibile proseguimento alla guida del Napoli, Conte ha preferito non sbilanciarsi: “Ora stiamo vivendo questo momento, c’è un ottimo rapporto con il presidente. Ci siamo conosciuti reciprocamente, e ora celebriamo questo trionfo insieme. Siamo entrambi vincenti, ognuno a modo suo”.

La risposta di De Laurentiis sulla permanenza di Conte: “Mai dire mai”

Il presidente Aurelio De Laurentiis, interpellato sul futuro del tecnico, ha scelto la diplomazia, senza chiudere nessuna porta: “Conte resta? Mai dire mai. Gli allenatori hanno una propria personalità che va rispettata. Anche con contratti ben definiti, non bisogna forzare le scelte. Napoli merita rispetto. Se lui vorrà restare, sarà il benvenuto”. De Laurentiis ha aggiunto che sarebbe entusiasta di vederlo alla guida della squadra anche nella prossima stagione, in vista dell’impegno in Champions League.

Anche il capitano Giovanni Di Lorenzo ha voluto rendere omaggio all’allenatore per il risultato raggiunto. “Il mister dice che il merito è nostro, ma io credo che gran parte del merito sia suo. Napoli aveva bisogno di Conte, noi avevamo bisogno di lui per tornare a questi livelli”, ha dichiarato. Per Di Lorenzo si tratta del secondo scudetto da capitano, e l’elogio al tecnico si aggiunge ai festeggiamenti per una stagione memorabile.

Il trionfo del Napoli in questa stagione è frutto di una combinazione perfetta tra la determinazione della squadra e gli inciampi delle principali rivali. Diverse big del campionato hanno vissuto fasi di instabilità: l’Inter ha perso punti pesanti contro squadre di medio-bassa classifica (basta pensare alla sconfitta in Coppa Italia nel derby, le due partite successive con Bologna e Roma), la Juventus ha faticato a mantenere continuità, alternando vittorie a pareggi e qualche sconfitta di troppo, il Milan non pervenuto. Anche la Roma e la Lazio hanno vissuto un campionato sotto tono, incapaci di inserirsi concretamente nella corsa al titolo. In questo contesto, il Napoli ha saputo approfittare dei rallentamenti altrui, mantenendo una marcia più costante e costruendo un distacco solido nel corso della stagione.

Ma il merito principale va al gruppo partenopeo, rigenerato da Antonio Conte. Il tecnico ha saputo restituire mentalità e disciplina a una squadra che solo un anno fa aveva chiuso al decimo posto. Il contributo di giocatori esperti come Giovanni Di Lorenzo, che come Diego Armando Maradona ha alzato lo scudetto da capitano ben due volte, che ha incarnato il ruolo di leader dentro e fuori dal campo, è stato determinante, così come la rinascita di alcuni protagonisti dello scudetto precedente, desiderosi di riscatto. Conte ha imposto un gioco solido, cinico e compatto, riportando entusiasmo e ambizione. La forza del Napoli è stata proprio questa: un mix di esperienza, qualità tecnica e spirito di sacrificio, costruito su una guida carismatica e un’identità tattica ben definita.

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