Dazn blocca l’offerta a 10€, polemiche tra vecchi e nuovi abbonati
Dazn sospende anticipatamente l'offerta di abbonamento a 9,99 euro al mese, scatenando le proteste dei vecchi utenti per disparità di trattamento
Negli ultimi giorni, l’offerta lanciata da Dazn per seguire le partite di Serie A al costo di soli 10 euro al mese ha generato forti tensioni e discussioni tra gli utenti. La promozione, riservata ai nuovi abbonati, ha dato accesso alla metà del campionato e ad altri contenuti senza vincoli contrattuali, una proposta che ha attirato molti ma fatto infuriare chi aveva già sottoscritto un abbonamento a prezzi ben più elevati.

Dazn sospende la sua promozione per le critiche dei vecchi clienti
Gli abbonati di lunga data, che avevano stipulato contratti all’inizio della stagione calcistica 2024-2025, si sono sentiti penalizzati. Infatti, chi aveva optato per il piano standard pagava 44,99 euro al mese, mentre la versione Plus, con la possibilità di utilizzare due account diversi, arrivava a 600 euro l’anno. La nuova offerta ha ridotto il costo a soli 70 euro complessivi per sette mesi, un risparmio considerevole rispetto agli importi pagati in precedenza. Questa evidente disparità ha scatenato proteste sui social media, dove molti utenti hanno definito l’iniziativa una mancanza di rispetto nei confronti dei clienti più fedeli.
Offerta bloccata in anticipato
Dazn aveva inizialmente previsto di mantenere attiva l’offerta fino al 26 gennaio 2025, ma il 23 gennaio, in un’inaspettata decisione, l’ha bloccata con effetto immediato. Secondo alcune fonti, il numero di adesioni ha superato le aspettative dell’azienda, mentre le proteste dei vecchi abbonati hanno influito sulla scelta di interrompere la promozione.
Non è la prima volta che Dazn adotta strategie promozionali che dividono il pubblico. Fin dal suo ingresso nel mercato italiano nel 2018, l’azienda ha alternato prezzi competitivi e offerte limitate a rincari significativi. Inizialmente, gli utenti potevano seguire la Serie A pagando solo 9,90 euro al mese, ma negli anni il costo è aumentato fino agli attuali 45 euro mensili. Questa continua oscillazione dei prezzi, unita a problemi tecnici e di trasmissione, ha spinto molti utenti a considerare alternative illegali per seguire le partite, come i cosiddetti “pezzotti”.
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