Serie A

Un Thiago Motta più severo e deciso con lo spogliatoio è quello che ci vorrebbe per dare una svolta (rapida) alla stagione

Scritto da Luca Turtulici, 7 Gennaio 2025 - Tempo di lettura: 3 minuti

La svolta del Milan, che con un nuovo allenatore e tanta grinta pare aver dato un senso e la vittoria della Supercoppa che legittima le scelte del cambio allenatore

Nonostante il suo approccio generalmente tranquillo e strategico, diversi fattori suggeriscono che potrebbe essere il momento per un cambio di rotta. La pressione di un campionato difficile e le ambizioni della squadra richiedono una leadership più ferma e determinata.

Thiago Motta più severo con lo spogliatoio?

Thiago Motta più severo con lo spogliatoio?

Il contesto attuale e le difficoltà della squadra dopo l’eliminazione dalla Supercoppa

La Juventus sta vivendo una stagione difficile, con risultati altalenanti che non riflettono pienamente il potenziale della squadra. Le difficoltà di rendimento sono in parte legate alla mancanza di disciplina e di coesione all’interno del gruppo, con giocatori come Douglas Luiz che non si sono ancora pienamente visti, altri che sembrano subire il “capriccio” della sostituzione come Vlahovic – che quasi rideva in panchina dopo l’autogol di Gatti. Diversi episodi recenti hanno messo in luce una gestione dello spogliatoio che potrebbe essere migliorata, con giocatori che non sempre rispondono alle aspettative sia sul campo che fuori.

L’importanza della disciplina nella gestione dello spogliatoio

In un contesto altamente competitivo come la Serie A, la disciplina è un elemento cruciale. Una gestione più severa potrebbe aiutare a instillare un maggiore senso di responsabilità tra i giocatori. Ogni squadra ha bisogno di una linea guida chiara e coerente, che non solo promuova il rispetto per l’allenatore e le sue decisioni, ma anche una sana competizione interna. Questo tipo di approccio potrebbe spingere i giocatori a dare di più durante gli allenamenti e nelle partite, migliorando complessivamente le performance della squadra: “vincere è l’unica cosa che conta” si dice dalle parti di Torino, ma chi nello spogliatoio può trasmettere, ad oggi, questa mentalità?

La leadership di Motta: un equilibrio delicato

Motta, noto per la sua preparazione tattica e il suo stile sobrio, ha sempre cercato di stabilire un rapporto di fiducia reciproca con i suoi giocatori. Tuttavia, in un ambiente ad alto livello, questo tipo di approccio può risultare a volte troppo indulgente. La presenza di figure di leadership più forti all’interno dello spogliatoio potrebbe contribuire a evitare che si sviluppino dinamiche negative, come il disinteresse per il risultato o la mancanza di impegno collettivo.

Adottare un comportamento più rigido non significa necessariamente diventare autoritari, ma piuttosto stabilire confini chiari e aspettative precise. Per Motta, essere più severo con i suoi giocatori potrebbe tradursi in una maggiore accountability e nella capacità di far rispettare le regole senza fare concessioni. Questo potrebbe portare a una squadra più coesa, disciplinata e motivata, pronta ad affrontare le sfide in modo più organizzato e determinato.

Se Thiago Motta desidera ottenere il massimo da una squadra che ha il potenziale per fare meglio, potrebbe essere necessario adottare un approccio più rigoroso con lo spogliatoio. In un campionato dove la concorrenza è feroce e ogni punto conta, la leadership deve essere decisa e capace di mettere ordine quando le cose non vanno per il verso giusto. La dirigenza ha già dimostrato di saper attuare il pugno duro verso alcuni giocatori, come Danilo, che da quanto si è appreso avrebbe voluto un passaggio al Napoli senza pagamento del cartellino e con una buona uscita nei suoi confronti. Giuntoli ha già dimostrato di saper – scarsamente – tollerare determinati atteggiamenti. Adesso è il turno di Motta, che di pareggi ne ha già accumulati abbastanza, mentre la lotta per il quarto posto adesso vede rientrare prepotentemente anche il Milan.

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