Sergio Conceição dopo Juventus-Milan mostra tutta la sua delusione e mette la squadra sotto accusa
Manca la fame, il frigo è vuoto. Sono le immagini che il tecnico portoghese ha usato in conferenza stampa per pungere i suoi, che a Torino hanno messo in mostra un pessimo secondo tempo
Sergio Conceição non ha nascosto la sua profonda amarezza al termine della partita tra Juventus e Milan, conclusasi con una sconfitta per i rossoneri. L’allenatore, ai microfoni di DAZN, ha evidenziato le problematiche che hanno segnato la gara, in particolare il secondo tempo, durante il quale il Milan ha subito i gol decisivi di Mbangula e Weah.

Le parole di Sergio Conceição riflettono la frustrazione per una prestazione deludente, ma anche la determinazione nel voler raddrizzare la stagione. La sfida ora è non solo tecnica, ma soprattutto mentale, per ritrovare la fame e l’ambizione necessarie a competere su tutti i fronti
Il tecnico ha sottolineato l’importanza della “fame” di vittoria, elemento che ha fatto la differenza a favore della Juventus:
“Nel primo tempo la partita era equilibrata, abbiamo avuto più occasioni. Nel secondo tempo, però, la Juve ha mostrato più voglia di vincere. Noi invece siamo stati ingenui, come nel caso del dribbling tentato in area. Questi errori non li capisco, ma sono io il responsabile. La stanchezza non può essere una scusa: a gennaio i giocatori hanno tutte le risorse per recuperare. Bisogna avere fame, è il primo passo per vincere“.
Un calo inaccettabile, un secondo tempo non da Milan
Conceição ha ribadito che il crollo del secondo tempo non può essere giustificato, prendendosi pienamente la responsabilità di quanto accaduto. Tuttavia, ha posto l’accento sulla necessità di un cambio di mentalità all’interno della squadra: “Ho sempre allenato squadre che, pur non eccellendo tecnicamente, avevano fame e determinazione. Questo è ciò che manca adesso. Bisogna avere obiettivi chiari e crescere, mantenendo viva la motivazione personale per costruire una carriera di cui essere fieri. Ho visto tutte le partite del Milan e non noto nulla di nuovo: sono io che devo cambiare questa mentalità. Quando manca la fame, diventa tutto più difficile“.
L’allenatore portoghese ha inoltre richiamato i giocatori più giovani, evidenziando come non si possa sempre fare affidamento solo sui leader del gruppo, come Theo Hernandez, Rafael Leão e Mike Maignan:
“Non possiamo caricare tutto il peso su tre giocatori. Tutti devono assumersi le proprie responsabilità. Gli altri non possono nascondersi, devono guardarsi negli occhi e riflettere su come contribuire di più. Non si tratta di problemi tecnici o fisici, ma di mancanza della base: la voglia di vincere ogni duello come fosse decisivo. Alla radice di tutto c’è questa fame, e sono io il primo a dover intervenire“.
I rinforzi dal mercato invernale
Conceição ha poi affrontato il tema del calciomercato, sottolineando la necessità di rinforzare la rosa per competere ad alti livelli: “Stiamo lavorando con la dirigenza per trovare soluzioni. Basta osservare i cambi della Juventus: con tutto il rispetto per i ragazzi che sono entrati in campo, lo hanno fatto bene. Anche io voglio qualcosa dal mercato, è evidente“.
Infine, il tecnico ha espresso preoccupazione per l’atmosfera all’interno del gruppo e ha ribadito l’urgenza di un cambio di atteggiamento: “Sì, sono preoccupato. Sto riflettendo su cosa fare per cambiare l’ambiente nello spogliatoio e attorno alla squadra. Dobbiamo fare di più, perché abbiamo davanti campionato, Champions League e Coppa Italia. Ogni giocatore deve guardarsi allo specchio e decidere cosa fare per migliorare“.
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