Raffaele Palladino e il rebus Fiorentina, una quadra ancora difficile da trovare
Con la Fiorentina ancora alla ricerca di una vittoria in campionato, Palladino si trova sotto pressione, con la necessità di risolvere questi paradossi e trovare un equilibrio che permetta alla squadra di esprimere al meglio il proprio potenziale.
La Fiorentina di Raffaele Palladino si trova in una fase critica, con diversi paradossi che emergono nelle scelte tattiche e nella gestione della rosa. Nonostante i numerosi cambiamenti apportati in ogni reparto, alcuni elementi della squadra viola non stanno trovando lo spazio previsto, generando interrogativi e critiche verso l’allenatore.
Le risorse non sfruttate
Uno dei principali problemi riguarda l’impiego di giocatori importanti che non stanno ricevendo sufficiente fiducia. Lucas Beltrán, costoso acquisto argentino, fatica a trovare una collocazione nel modulo 3-4-2-1, complice la titolarità indiscussa di Moise Kean, uno dei pochi aspetti positivi di questo inizio di stagione. Un altro caso simile riguarda Michael Kayode, giovane promettente che aveva brillato la scorsa stagione sotto la guida di Italiano. Nonostante l’interesse di club internazionali e la fiducia della dirigenza, il giocatore è chiuso da Dodò, che sembra aver stabilito gerarchie chiare sulla fascia destra.
La critica verso la Fiorentina si concentra su tre aspetti principali: non solo l’allenatore Palladino, ma anche la scelta dei difensori e la gestione del mercato estivo, in particolare da parte di Pradè. Palladino, essendo l’allenatore, è il primo a essere messo in discussione, seguito dai giocatori della difesa e dalle scelte di mercato. Il dibattito sulla difesa a tre, scelta tattica di Palladino, appare surreale, poiché gli errori non sono esclusivamente legati al modulo, ma a sbagli individuali che si ripetevano anche con lo schema 4-2-3-1. Infine, la decisione di utilizzare giocatori adattati nei ruoli difensivi non propriamente loro, come Ranieri e Biraghi come braccetti a tre, ha sollevato ulteriori dubbi.
Problemi difensivi
Sul fronte difensivo, Palladino ha adottato delle scelte controverse. Pur avendo a disposizione difensori adatti a una linea a tre, ha preferito adattare Cristiano Biraghi come terzo di sinistra e spostare Luca Ranieri al centro, sacrificando Pongracic, un costoso acquisto estivo. Questa decisione ha sollevato perplessità, soprattutto perché Pongracic, sebbene non abituato a giocare in una difesa a tre, sembrerebbe avere le caratteristiche giuste per quel ruolo. Le scelte di Palladino sembrano lontane dalle logiche attese e la squadra continua a subire gol, in contrasto con le dichiarazioni dell’allenatore, che si è detto soddisfatto della fase difensiva dopo la sconfitta contro l’Atalanta.
Uno dei punti più dibattuti riguarda la scelta di continuare con una difesa a tre, nonostante alcuni giocatori adattati non stiano rendendo al meglio. Martinez Quarta, l’unico difensore naturale per questo modulo, viene affiancato da Ranieri, che non convince come centrale, e da Biraghi, fuori ruolo. La decisione di investire su Pongracic appare in contrasto con l’idea di Palladino di mantenere questo schema tattico, generando una situazione di apparente incoerenza tra il mercato e le scelte tecniche.
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