Serie A

Milan, ricordi quando Verona non fu per niente dolce? Era il 1973 e anche il 1990 con Sacchi…

Scritto da Manuel Bendoni, 19 Dicembre 2024 - Tempo di lettura: 3 minuti

Le sfide tra Milan e Verona al Bentegodi non sono mai state semplici per i rossoneri, e quelle del 1973 e del 1990 restano tra le pagine più drammatiche della loro storia

L’Hellas Verona, prossimo avversario del Milan in campionato, evoca ricordi amari per i tifosi rossoneri. La squadra scaligera è stata protagonista in due occasioni storiche che hanno privato il Milan dello scudetto, rispettivamente nel 1973 e nel 1990.

Amarcord Milan

Anche oggi, il confronto con i gialloblù conserva un alone di rivalità e significato, simbolo di quanto il calcio possa essere imprevedibile

Il dramma del 20 maggio 1973

Nel 1973, il Milan di Nereo Rocco era a un passo dal titolo. Con un punto di vantaggio su Juventus e Lazio, i rossoneri arrivavano all’ultima giornata del campionato. Reduci dalla vittoria in Coppa delle Coppe pochi giorni prima, si presentarono al Bentegodi stanchi ma fiduciosi. Il Verona, già salvo e senza obiettivi, entrò in campo con una determinazione straordinaria.

Nel giro di mezz’ora, gli scaligeri si portarono sul 3-0, cogliendo di sorpresa il Milan. Nonostante un tentativo di rimonta, la partita si concluse con un clamoroso 5-3 per il Verona. Intanto, la Juventus vinse contro la Roma grazie a un gol di Cuccureddu negli ultimi minuti, assicurandosi lo scudetto.

Il 20 maggio 1973, ultima giornata di Serie A, il Milan, con 44 punti, era in lotta per lo scudetto contro Juventus e Lazio, entrambe a 43 punti. Il Milan affrontò il Verona, la Juventus giocò contro la Roma in trasferta, mentre la Lazio sfidò il Napoli. In caso di sconfitta per Milan e Juventus e pareggio della Lazio, si sarebbe reso necessario uno spareggio per il titolo tra Milan e Lazio. La Lazio perse a Napoli, mentre la Juventus vinse 3-1 contro la Roma, conquistando il suo 15° titolo nazionale. Il Milan si prese una rivincita successiva battendo la Juventus 6-3 dopo i rigori nella finale di Coppa Italia.

Il caos del 22 aprile 1990 con l’espulsione di Arrigo Sacchi

Anche il match del 1990 lasciò un segno indelebile nella storia del Milan. La gara, giocata sempre al Bentegodi, vide i rossoneri andare in vantaggio nel primo tempo grazie a Simone. Il secondo tempo fu segnato dalle controverse decisioni arbitrali di Rosario Lo Bello, che cambiarono il corso della partita. Il Milan di Arrigo Sacchi perse 2-1 contro l’Hellas Verona, consegnando di fatto lo scudetto al Napoli di Diego Maradona. La partita, diretta dall’arbitro Rosario Lo Bello, fu segnata da episodi controversi. Il Milan andò in vantaggio nel primo tempo grazie a una punizione di Marco Simone, ma nella ripresa gli eventi si ribaltarono.

Lo Bello espulse l’allenatore Arrigo Sacchi per proteste e successivamente tre giocatori milanisti: Rijkaard per doppia ammonizione, Van Basten, esasperato dai falli subiti, e Costacurta. Ridotto in otto uomini, il Milan non riuscì a resistere. Sotomayor segnò il pareggio, mentre nel finale Pellegrini completò la rimonta per il Verona. Successivamente, Sotomayor segnò il gol del pareggio con un fallo non sanzionato. Rijkaard fu espulso per un gesto di protesta, Van Basten per essersi tolto la maglia, e infine Costacurta per le sue rimostranze. Il Verona segnò il gol decisivo con Pellegrini in un’azione viziata da fuorigioco. Il Milan chiuse la gara in otto uomini. La sconfitta permise al Napoli di andare a +2 in classifica e vincere il campionato, anche grazie a una controversa vittoria a tavolino contro l’Atalanta nella giornata precedente. Van Basten, nella sua autobiografia, definì quello scudetto “rubato” e accusò Lo Bello di condurre arbitrariamente la gara. L’episodio è uno dei tanti che hanno influenzato negativamente il numero di trofei vinti dal Milan negli ultimi decenni.

Lo scudetto finì al Napoli di Diego Maradona, complice anche il famoso episodio della monetina di Alemao a Bergamo, che portò a una vittoria a tavolino per i partenopei.

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