Trump e la Groenlandia (discorso che non fa felice la Danimarca)
Donald Trump ha recentemente espresso il suo interesse per l’acquisizione di Groenlandia, Canada e il controllo del Canale di Panama
Durante una conferenza stampa tenutasi nella sua residenza di Mar-a-Lago, il presidente eletto degli Stati Uniti Trump ha dichiarato di non escludere il ricorso alla forza militare o economica per perseguire questi obiettivi. Tali affermazioni hanno scatenato reazioni variegate, oscillanti tra l’indignazione e l’incredulità, nei governi di Danimarca, Canada e Panama.

Trump non è nuovo ad affermazioni riguardo la Groenlandia
La Groenlandia e le Contese con la Danimarca
Trump ha più volte manifestato il desiderio di acquisire la Groenlandia, sostenendo che l’isola rivesta un’importanza strategica cruciale per la sicurezza nazionale americana. Sebbene il presidente abbia avanzato l’idea di acquistare l’isola dalla Danimarca, Copenaghen ha rigettato con fermezza tale proposta, ribadendo che la Groenlandia appartiene al suo popolo e non è in vendita. La prima ministra danese, Mette Frederiksen, ha sottolineato che, pur considerando gli Stati Uniti il principale alleato in termini di difesa e sicurezza, la posizione danese su questa questione non è negoziabile.
Nonostante il rifiuto, Trump ha minacciato di imporre “pesanti tasse” alla Danimarca qualora non collaborasse con la sua offerta di acquisto. Nel frattempo, suo figlio Donald Trump Jr ha visitato Nuuk, capitale della Groenlandia, alimentando ulteriormente le polemiche. Sebbene Trump Jr abbia dichiarato che la sua visita fosse puramente turistica, molti osservatori ipotizzano che il viaggio fosse legato agli interessi del padre.
Il Canale di Panama e la Sicurezza Economica
Nel corso della stessa conferenza, Trump ha sottolineato l’importanza strategica del Canale di Panama per l’economia e la sicurezza globale degli Stati Uniti. Ha lasciato intendere che non escluderebbe misure coercitive per garantirne il controllo, descrivendo la situazione come una necessità per proteggere il “mondo libero” dalle crescenti influenze russa e cinese nelle rotte marittime internazionali.
Oltre ai propositi militari e strategici, Trump ha menzionato il Canada come potenziale obiettivo per un’“annessione economica”. Sebbene le sue dichiarazioni non siano state seguite da dettagli specifici, il concetto ha suscitato preoccupazione a Ottawa, che teme ripercussioni sui rapporti bilaterali tra i due Paesi.
Il viaggio di Trump Jr in Groenlandia, avvenuto il 7 gennaio, ha sollevato numerose speculazioni. Giunto con un aereo privato, è stato accolto da una grande attenzione mediatica. Trump Jr ha ribadito che la visita fosse di natura privata e ha elogiato il paesaggio straordinario dell’isola. Molti osservatori rimangono scettici, sospettando che la visita fosse parte di un piano più ampio legato alle ambizioni del padre.
La breve permanenza di Trump Jr a Nuuk – durata solo alcune ore – ha incluso interazioni limitate con i media locali. Prima di lasciare l’aeroporto, ha assicurato di non avere messaggi ufficiali da parte del presidente, affermando di essere in Groenlandia esclusivamente per turismo. Le dichiarazioni e le mosse di Donald Trump continuano a generare controversie su scala internazionale. Mentre alcuni Paesi rafforzano le loro posizioni contro le ambizioni statunitensi, resta da vedere se e come tali obiettivi verranno perseguiti durante il suo secondo mandato presidenziale.

La Groenlandia, la più grande isola del mondo, è ricca di risorse naturali ed è strategicamente importante, ospitando la base spaziale statunitense ‘Pituffik’, la più settentrionale delle forze armate americane. Trump ha dichiarato che il controllo della Groenlandia è cruciale per la sicurezza degli Stati Uniti e del mondo intero.
In risposta, Mute Egede, primo ministro della Groenlandia, ha ribadito la volontà dell’isola di dichiarare l’indipendenza dalla Danimarca, come già espresso in passato. Trump ha quindi proposto l’acquisto dell’isola, ma la proposta è stata respinta da Egede, che ha affermato che la Groenlandia “non è in vendita”
Le parole di Trump intanto non hanno indispettito – se così si può dire – solo la Danimarca, in Europa. Jean-Noël Barrot, capo della diplomazia francese, ha recentemente fermato le ambizioni di Donald Trump, dichiarando che l’Unione Europea non permetterà ad alcuna nazione di attaccare i suoi confini sovrani. La Groenlandia è infatti un territorio dell’UE, e secondo Barrot non è accettabile che altre potenze interferiscano con la sua sovranità.
La questione della Groenlandia non è nuova per Trump, che aveva già proposto l’acquisto dell’isola durante il suo primo mandato, senza successo. Ora, con una posizione politica più forte e il sostegno di Elon Musk, Trump sembra rilanciare il suo piano di espansione territoriale, che include anche l’annessione del Canada e il controllo del Canale di Panama.
La Danimarca, da parte sua, ha respinto l’idea di vendere la Groenlandia, e Múte Egede, primo ministro dell’isola, ha recentemente invocato l’indipendenza dalla Danimarca, proponendo un referendum per il 2025. Le rivendicazioni di indipendenza coincidono con le dichiarazioni di Trump, sollevando interrogativi su un possibile cambiamento futuro per la Groenlandia, che potrebbe avvicinarsi agli Stati Uniti, data la sua posizione strategica e le risorse naturali di cui dispone.
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