Carvajal, Zapata e Bremer sono lo specchio di un calcio ormai zeppo di partite e di infortuni
Un altro infortunio gravissimo, dopo quelli di Rodri del Manchester City, Bremer della Juventus e proprio ieri sera di Zapata del Torino
Gli ultimi giorni sono stati segnati da gravi infortuni che hanno coinvolto giocatori di grande rilievo, tra cui Gleison Bremer della Juventus, Dani Carvajal del Real Madrid e Duván Zapata del Torino. Questa situazione evidenzia un problema sempre più ricorrente nel calcio moderno: il sovraccarico di partite e la conseguente mancanza di tempo per il recupero e l’allenamento adeguato dei giocatori. La pressione di un calendario intensissimo rischia di causare perdite significative, sia economiche che sportive, per i club, mettendo in luce la necessità di riflettere su questo “gioco al massacro” che sta diventando ormai una consuetudine.
L’ondata di infortuni in Serie A
Il caso più recente è quello di Duván Zapata, costretto a lasciare il campo su una barella durante la partita contro l’Inter, a causa di una torsione al ginocchio che potrebbe rivelarsi grave. In attesa di una diagnosi ufficiale, il timore è che possa trattarsi di un infortunio di lunga durata. Pochi giorni prima, Gleison Bremer aveva subito una rottura del legamento crociato durante la sfida di Champions League contro il Lipsia, un infortunio che lo terrà lontano dai campi per molti mesi. Simili episodi hanno coinvolto altri calciatori della Serie A, come Ruslan Malinovskyi, che ha subito una frattura del perone durante Venezia-Genoa, costringendolo a un intervento chirurgico.
Anche altri club italiani sono stati colpiti da stop importanti. Il Milan, ad esempio, deve fare i conti con l’infortunio muscolare di Ismael Bennacer, che lo terrà fuori fino a gennaio, e con l’operazione al crociato subita da Alessandro Florenzi. L’Inter ha visto Tajon Buchanan fermarsi per una frattura del perone durante la Copa America, mentre Alexis Saelemaekers della Roma è stato operato per una frattura al malleolo. La lista degli infortunati gravi continua con i lungodegenti Gianluca Scamacca e Giorgio Scalvini dell’Atalanta, Lewis Ferguson del Bologna, Koni De Winter dell’Empoli, Adrian Benedyczak del Parma, Perr Schuurs del Torino e Ismael Bennacer del Verona.
La situazione nei campionati esteri
Anche al di fuori dell’Italia, la situazione non è diversa. Gli infortuni stanno colpendo le squadre più importanti in Europa. L’ultimo caso riguarda Dani Carvajal del Real Madrid, che ha riportato una grave lesione al ginocchio durante la partita contro il Villarreal. I Blancos, inoltre, stanno affrontando la perdita di David Alaba, anche lui fermato da una rottura del crociato. Anche il Barcellona ha dovuto rinunciare a Gavi per lo stesso tipo di infortunio durante gli Europei, oltre che a Ter Stegen e Ronald Araujo, entrambi fermati da problemi fisici.
In Premier League, il Manchester City deve fare i conti con l’assenza di Rodri, anche lui fermato da una rottura del crociato, e con l’infortunio di Oscar Bobb, che ha subito una frattura alla gamba. L’Arsenal, dal canto suo, ha perso Martin Odegaard per una distorsione alla caviglia. Il Bayern Monaco ha visto il crociato di Stanisic e il menisco di Boey lesionati, mentre il Paris Saint-Germain ha perso Lucas Hernandez e Gonçalo Ramos per problemi al crociato e alla caviglia.
Una delle principali cause di questa ondata di infortuni sembra essere l’intenso calendario di competizioni, che lascia poco spazio al riposo e alla preparazione fisica. Oggi si gioca praticamente ogni giorno, con le squadre che devono affrontare un numero sempre crescente di competizioni per soddisfare le esigenze delle televisioni e dei tifosi. L’introduzione della nuova Champions League ha ulteriormente aumentato il numero di partite, portando i calciatori a sopportare uno sforzo fisico continuo e senza pause.
La situazione non migliorerà con l’arrivo del Mondiale per club, che l’anno prossimo vedrà il debutto di un nuovo formato a 32 squadre. Tra campionati, coppe nazionali e impegni con le nazionali, i giocatori si trovano a fronteggiare un calendario che sembra non lasciare scampo. Il continuo ripetersi di infortuni, specialmente quelli al legamento crociato, indica chiaramente che i ritmi imposti non sono più sostenibili.
Le gravi conseguenze degli infortuni al crociato
Tra i vari infortuni che affliggono il calcio moderno, la rottura del legamento crociato anteriore è uno dei più temuti. Questo legamento è essenziale per mantenere la stabilità del ginocchio e, quando si rompe, i tempi di recupero sono estremamente lunghi, con prognosi che possono raggiungere e superare (con la riabilitazione) i sei mesi. Questo tipo di infortunio sta diventando sempre più comune, probabilmente a causa delle sollecitazioni a cui sono sottoposti i calciatori, che devono affrontare cambi di direzione rapidi e movimenti improvvisi.
La medicina sportiva sta cercando di trovare soluzioni per ridurre questi infortuni, ma il problema principale sembra essere il numero eccessivo di partite. Negli ultimi anni, si parla sempre più spesso di una “maledizione del crociato“, con numerosi giocatori costretti a fermarsi per lunghi periodi. Solo nelle ultime settimane, casi come quelli di Bremer e Zapata hanno dimostrato quanto sia grave la situazione. Anche all’estero, Carvajal si è aggiunto alla lunga lista di giocatori che hanno subito gravi lesioni al ginocchio.
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