Carabao Cup, il Newcastle United ha battuto l’Arsenal per 2-0 (aveva già vinto all’andata)
In una serata memorabile a St James' Park, il Newcastle United ha sconfitto l'Arsenal per 2-0, assicurandosi un posto nella finale della Carabao Cup
La squadra di Mikel Arteta ha subito la fisicità e la determinazione dei padroni di casa: dopo aver perso all’andata, il ritorno non ha cambiato le carte in tavola. Lewis-Skelly è apparso spaesato, mentre Kai Havertz è sembrato frustrato dalle continue interruzioni e dalla pressione incessante del Newcastle. Ma il vero duello decisivo si è svolto a centrocampo, dove Guimarães e Sandro Tonali hanno dominato Declan Rice, togliendogli il tempo per ragionare e costringendolo a errori insoliti per il suo standard.

Bruno Guimarães è stato il fulcro del trionfo del Newcastle contro l’Arsenal nella semifinale di ritorno della Carabao Cup
L’Arsenal, pur avendo mostrato grande qualità nella recente vittoria per 5-1 contro il Manchester City, non è riuscito a riproporre la stessa fluidità di gioco. I giocatori bianconeri, con un pressing organizzato e aggressivo, hanno reso impossibile per gli avversari sviluppare azioni pulite.
I tifosi del Newcastle United, in festa, si sono riversati lungo Barrack Road verso le statue di Sir Bobby Robson e Alan Shearer vicino a St James’ Park, con la speranza di avvicinarsi a un successo atteso da decenni. Molti di loro non erano ancora nati quando il club ha conquistato l’ultimo trofeo, mentre altri devono fare appello a ricordi lontani. L’ultima vittoria in una competizione nazionale risale alla FA Cup del 1955, mentre l’ultimo titolo internazionale è stato l’Inter-Cities Fairs Cup del 1969, predecessore dell’attuale Europa League. Dopo il netto successo complessivo per 4-0 contro l’Arsenal, il Newcastle ha ora l’opportunità di interrompere questo lungo digiuno nella finale di Carabao Cup del 16 marzo, dove affronterà il Liverpool o il Tottenham.
Un St James’ Park infuocato e una tattica perfetta
Il Newcastle ha trovato nel proprio stadio un alleato fondamentale. St James’ Park, sotto le luci della sera, si è trasformato in una bolgia, spingendo la squadra verso una prestazione feroce. Il pubblico, che ha intonato cori iconici come The Blaydon Races e una versione personalizzata di Que Sera, Sera, ha reso l’atmosfera elettrica.
Sul piano tattico, Howe ha schierato una difesa a cinque per dare solidità, ma la squadra ha mantenuto un atteggiamento offensivo e aggressivo. Alexander Isak ha sfiorato il gol prima di colpire il palo, permettendo a Jacob Murphy di segnare sulla ribattuta. Il secondo gol è arrivato grazie alla pressione alta di Fabian Schär, che ha messo in difficoltà Declan Rice e forzato l’errore di David Raya, con Anthony Gordon pronto a insaccare.
Il sogno di Wembley e la voglia di riscrivere la storia
Con questa vittoria, il Newcastle ha conquistato l’accesso alla finale di Wembley, dove affronterà il Liverpool o il Tottenham il 16 marzo. I tifosi sperano di interrompere un digiuno di trofei che dura dal 1955 in campo nazionale e dal 1969 a livello internazionale.
Dopo la delusione della finale persa due anni fa contro il Manchester United, i Magpies vogliono scrivere una storia diversa. Bruno Guimarães ha dichiarato che la squadra può sognare in grande, mentre Gordon ha sottolineato l’importanza di restare concentrati. Howe, invece, ha evidenziato come il Newcastle abbia meritato il passaggio del turno, superando quattro squadre di Premier League in un percorso difficile.
Ora resta solo un ostacolo: la finale. La domanda non è se il Newcastle sia pronto per Wembley, ma se Wembley sia pronto per il Newcastle, come scrive il The Guardian.
Nonostante un inizio che ha visto Guimarães a terra dopo un contrasto con Myles Lewis-Skelly, il centrocampista brasiliano si è rapidamente ripreso, tornando in azione con una giocata straordinaria: un passaggio senza guardare con l’interno del tallone verso Joe Willock ai margini dell’area avversaria. Questo episodio ha evidenziato la dualità del suo stile: da un lato, una maestria tecnica impeccabile; dall’altro, una capacità innata di destabilizzare psicologicamente gli avversari.
La partita ha messo in luce la superiorità del Newcastle nel centrocampo, dove la coppia formata da Guimarães e Sandro Tonali ha dominato su Declan Rice dell’Arsenal. Nonostante le qualità di Rice, la sua mancanza di aggressività è emersa chiaramente in una partita di tale intensità. Guimarães, con la sua intelligenza tattica, non solo intercettava i passaggi, ma creava anche opportunità offensive, dimostrando una comprensione profonda sia degli aspetti tecnici che psicologici del gioco.
L’atmosfera a St James’ Park era elettrizzante, con i tifosi che creavano un ambiente ostile per gli ospiti. La scelta tattica dell’allenatore Eddie Howe di schierare una difesa a cinque si è rivelata efficace, con i difensori Sven Botman e Dan Burn che hanno offerto prestazioni eccezionali. In attacco, Alexander Isak ha costantemente messo in difficoltà la difesa dell’Arsenal, mentre Anthony Gordon e Fabian Schär hanno guidato un pressing alto che ha costretto gli avversari a commettere errori decisivi.
Con questa vittoria, il Newcastle si prepara ad affrontare la finale a Wembley, incarnando una squadra che unisce talento e determinazione. La prestazione di Guimarães non solo ha sottolineato la sua importanza per la squadra, ma ha anche evidenziato la crescente ambizione del club sotto la nuova proprietà saudita. La domanda ora non è se il Newcastle sia pronto per Wembley, ma se Wembley sia pronto per il Newcastle.
Guimarães, anima e stratega del Newcastle
Bruno Guimarães è stato il fulcro del trionfo del Newcastle contro l’Arsenal nella semifinale di ritorno della Carabao Cup. Il centrocampista brasiliano ha incarnato alla perfezione l’intensità della squadra di Eddie Howe, alternando momenti di classe a tattiche provocatorie che hanno mandato in tilt gli avversari. Un episodio emblematico della sua prestazione è avvenuto nel primo tempo: dopo un contrasto con Myles Lewis-Skelly, è rimasto a terra apparentemente dolorante, per poi rialzarsi rapidamente e orchestrare un’azione offensiva fulminea, servendo con un colpo di tacco Joe Willock.
La sua influenza si è estesa ben oltre il dominio tecnico: Guimarães ha guidato la pressione, spezzato il ritmo dell’Arsenal e trascinato i suoi compagni in un vero e proprio scontro fisico e mentale. Con il maggior numero di chilometri percorsi in Premier League nella stagione 2023-24 e destinato a confermare il primato anche nell’annata in corso, il brasiliano è stato un elemento determinante non solo per la copertura del campo, ma anche per il condizionamento psicologico degli avversari.
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