Nel 1996/1999 c’era il grande Parma, che arrivò secondo in campionato e vinse tanto in Europa
Il Parma del 1996-1997 non vinse lo scudetto, ma quel secondo posto rimane uno dei più grandi successi della sua storia
La stagione 1996-1997 del Parma rimane un capitolo indelebile nella storia della Serie A, soprattutto per il secondo posto ottenuto dai gialloblù, a soli due punti dalla Juventus campione. Questo risultato incredibile, che ha visto la squadra di Carlo Ancelotti sfiorare lo scudetto, è stato accompagnato da una qualificazione storica alla Champions League. Un traguardo che nessuno avrebbe immaginato all’inizio del campionato, considerando le difficoltà iniziali.
La stagione del Parma cominciò sotto una nuvola di incertezze. Dopo un avvio incoraggiante, la squadra di Ancelotti attraversò una lunga fase di difficoltà. Dopo una vittoria contro il Cagliari alla quinta giornata, i gialloblù si fermarono e non riuscirono a vincere per diverse settimane, arrivando addirittura a trovarsi in una posizione di classifica preoccupante. A causa delle cessioni importanti, come quella di Gianfranco Zola, i tifosi erano scettici, soprattutto nei confronti dell’attaccante Hernan Crespo, arrivato dal River Plate con grandi aspettative. Il giovane argentino non stava riuscendo a dimostrare il suo valore, e la squadra si trovava a metà classifica, con il secondo peggior attacco del campionato.
La svolta per i ducali
La svolta arrivò alla quattordicesima giornata con una vittoria prestigiosa a San Siro contro il Milan, grazie a un gol di Mario Stanic. Da quel momento, il Parma iniziò a ritrovare il suo ritmo, portando a casa vittorie fondamentali, tra cui quella contro la Juventus il 5 gennaio al Tardini, dove Chiesa segnò un gol con la complicità di un errore di Peruzzi.
Il girone di ritorno del Parma fu eccezionale. Con una serie di vittorie consecutive, tra cui quelle contro Lazio, Inter, Bologna e Sampdoria, la squadra di Ancelotti si avvicinò sempre di più ai vertici della classifica. Una vittoria decisiva arrivò anche contro la Roma all’Olimpico, grazie a un gol di Crespo, che spinse i ducali a credere veramente nella possibilità di vincere lo scudetto. A quel punto, il distacco dalla Juventus era ridotto a soli tre punti. Tuttavia, la speranza di un titolo venne ridimensionata quando l’Udinese, in una delle sue classiche imprese, vinse 2-0 al Tardini, riportando a sei i punti di vantaggio della Juventus.
Il Match Decisivo contro la Juventus
L’ultimo tentativo per riaprire il campionato arrivò dallo scontro diretto contro la Juventus, in programma alla Delle Alpi. Il Parma, che era riuscito a passare in vantaggio grazie a un autogol di Zidane, vide i sogni di scudetto svanire dopo un rigore contestato trasformato da Amoruso e l’espulsione di Ancelotti per proteste. Il pareggio in quel match fu decisivo: la Juventus mantenne il suo vantaggio, e il Parma non riuscì più a riavvicinarsi.
Alla fine, il Parma terminò il campionato al secondo posto con 18 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte, segnando 41 gol e subendo solo 26, la seconda difesa più solida del campionato dopo quella della Juventus. Nonostante la delusione per lo scudetto sfiorato, la stagione 1996-1997 rimarrà per sempre un’impresa storica, non solo per il piazzamento finale ma anche per la qualificazione alla Champions League, il primo grande traguardo europeo del club emiliano. L’esperienza di Carlo Ancelotti alla guida del Parma fu fondamentale per il successo di quella stagione. L’ex allenatore della Reggiana, alla sua prima esperienza in Serie A, riuscì a compattare una squadra composta da giocatori di grande valore come Thuram, Cannavaro, Buffon, Sensini, Baggio e Crippa. Il giovane Buffon, in particolare, si distinse come uno dei portieri più promettenti del campionato, mentre Crespo, dopo un inizio difficile, iniziò a segnare con regolarità, diventando uno dei protagonisti della stagione. Nonostante le difficoltà iniziali, Ancelotti riuscì a guidare il Parma verso un piazzamento che rimarrà il migliore della sua storia in Serie A, conquistando l’ammirazione di tifosi e addetti ai lavori.
Due anni dopo arrivò la Coppa Uefa con Malesani
Il 12 maggio 1999, il Parma, allenato da Malesani, ottenne una delle vittorie più importanti della stagione, battendo l’Olympique Marsiglia 3-0 nella finale della Coppa UEFA, giocata allo stadio Luzhniki di Mosca. Crespo e Chiesa furono i protagonisti, con l’argentino che segnò il primo gol sfruttando un errore difensivo e Chiesa che siglò il terzo gol. La vittoria consacrò il Parma come l’ultima squadra italiana a vincere la competizione, oltre a essere l’ultima finalista italiana della Coppa UEFA.
Quella squadra, composta da Buffon, Thuram, Cannavaro, Sensini, Vanoli, Boghossian, Baggio, Fuser, Crespo e Chiesa, è stata probabilmente la più forte della storia del club. Durante la stagione, il Parma si classificò quarto in Serie A e vinse anche la Coppa Italia, battendo la Fiorentina in finale con due pareggi che permisero ai gialloblù di trionfare grazie alla regola dei gol in trasferta.
Oltre alla vittoria in Coppa UEFA del ’99, il Parma aveva già conquistato questo trofeo nel 1994-1995, battendo la Juventus in finale con i gol di Dino Baggio. Gli anni d’oro del Parma, questi sono stati gli anni ’90 per i ducali, sebbene una squadra di provincia rispetto alle grandi del calcio italiano, videro anche Malesani diventare una figura iconica. Il suo modo di vivere il calcio e il suo contributo nel portare il Parma al successo europeo sono ancora ricordati oggi.
Potrebbe interessarti anche: