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Nessuna nuova tassa sul libretto di circolazione, l’ACI smentisce le voci di questa fake news

Scritto da Luca Turtulici, 7 Gennaio 2025 - Tempo di lettura: 2 minuti

Non esiste alcuna tassa sul libretto di circolazione. Gli automobilisti possono stare tranquilli e continuare a fidarsi di fonti affidabili per evitare inutili allarmismi

Negli ultimi giorni, si sarebbe diffusa online una non-notizia che ha suscitato apprensione tra gli automobilisti italiani: l’introduzione di una presunta accisa di 25 euro sul possesso del libretto di circolazione. L’Automobile Club d’Italia (ACI) ha prontamente smentito questa informazione, definendola infondata e priva di basi normative.

Libretto di Circolazione, nessuna tassa sul possesso

Libretto di Circolazione, nessuna tassa sul possesso

Il libretto di circolazione: un documento essenziale senza costi aggiuntivi

Il libretto di circolazione, noto anche come carta di circolazione, è un documento indispensabile per ogni veicolo. Esso certifica l’idoneità del mezzo alla circolazione e riporta dati tecnici, il numero di targa e le informazioni del proprietario. Nonostante sia obbligatorio per i possessori di veicoli, non comporta spese ulteriori oltre al pagamento del bollo auto e dell’assicurazione obbligatoria.

Origine della fake news

La falsa notizia sembra essere nata da interpretazioni errate o incomplete di recenti proposte legislative riguardanti altri aspetti dell’amministrazione dei veicoli, come i costi di immatricolazione o la transizione ecologica. Tuttavia, nessuna normativa ufficiale ha mai previsto un’imposta sul semplice possesso del libretto di circolazione.

La diffusione di questa fake news è stata favorita da piattaforme social e motori di ricerca, che spesso rilanciano informazioni non verificate. Algoritmi mal calibrati, sovraccaricati dall’enorme quantità di contenuti online, hanno contribuito a creare un effetto di risonanza, dando visibilità a siti poco affidabili. Questo fenomeno non è nuovo e in passato ha già influenzato negativamente l’opinione pubblica, con conseguenze anche gravi in diversi ambiti.

Le discussioni sui costi amministrativi legati alla digitalizzazione dei documenti o alla revisione dei veicoli potrebbero aver alimentato questa disinformazione. Tuttavia, tali temi non implicano nuove tasse, ma piuttosto modifiche ai processi burocratici. Numerosi siti di debunking, come Butac.it, hanno già chiarito la falsità di queste affermazioni.

Per evitare preoccupazioni infondate, è essenziale affidarsi a fonti ufficiali e autorevoli, come le comunicazioni del governo o di enti riconosciuti. Nell’era della rapida diffusione delle notizie online, la capacità di distinguere tra fatti verificati e voci non accertate è fondamentale per una corretta informazione.

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