Serie A

Nel momento no del Milan il calendario fa l’occhiolino a Pioli: ecco i prossimi impegni dei rossoneri, chiamati alla rimonta per la lotta scudetto

Scritto da Adriano Piscopo, 31 Ottobre 2023 - Tempo di lettura: 3 minuti

Il Milan in piena rincorsa per rientrare nella lotta per lo scudetto trova nel calendario un alleato da non sottovalutare.

Il Milan sta attraversando una fase di evidente involuzione nel gioco, come si è visto nella sconfitta contro la Juventus, quella contro il PSG e per ultimo il pareggio con il Napoli.

Le due facce del Milan nello stesso incontro, il pareggio a Napoli per 2-2

Le due facce del Milan nello stesso incontro, il pareggio a Napoli per 2-2

La squadra rossonera si trova in un momento cruciale della stagione, con Pioli che più di una volta è stato oggetto della lente di ingrandimento della critica. L’obiettivo principale per la dirigenza è il sogno scudetto, un traguardo ambizioso ma neanche troppo lontano, visto il successo di due anni fa arrivato con una rosa che ha più similitudini che differenze con quella attuale. Il cammino fin qui è stato tutto fuorché agevole, con un calendario che ha riservato incontri rischiosi e che infatti hanno disatteso le aspettative dei propri tifosi.

I dati prodotti nel primo mese e mezzo dal Milan

Nelle prime 10 partite di Serie A, il Milan ha già affrontato Roma, Inter, Lazio, Juventus e Napoli. Praticamente le ha giocate tutte. È vero che i risultati non sono stati quelli sperati, sarebbe stato il massimo per Pioli beccare la striscia positiva contro le migliori della Serie A.

Fatto sta che questi scontri diretti hanno portato a risultati deludenti: due vittorie contro Roma e Lazio, un pareggio con Napoli e le due sconfitte contro Inter e Juventus. Insomma, niente di eclatante ma nemmeno così drastico.

Chiamiamoli inciampi, le due sconfitte contro la prima e la seconda della classe ma ad oggi la differenza con loro è tutta qui, le uniche due prestazioni negative che hanno pesato sia in termini di punti persi che di risposte do squadre. Ma è in Europa che il bilancio generale è stato disastroso, con il Milan che deve continuare a crescere e migliorare, considerando che il livello degli avversari in campionato e in Champions è molto alto se si vuole partire con l’ambizione di vincere.

Per lo scudetto ci sono almeno 3-4 squadre di altissimo livello. Motivi sufficienti per ritenere il margine di errore per il futuro davvero minimo.

Adesso il calendario si fa amico

Il calendario finora ha messo il Milan di fronte a sfide impegnative, ora si apre un periodo di minore pressione. Fino alla sfida di ritorno contro il Napoli, prevista per febbraio, i rossoneri dovranno giocare 13 gare in cui il coefficiente di difficoltà si abbasserà mediamente. Udinese, Lecce, Fiorentina, Frosinone, Atalanta a parte, Monza, Salernitana, Sassuolo, Empoli, Roma. Poi ricomincerà con Udinese nuovamente, Bologna e ancora Frosinone. Di queste sfide, saranno sette le gare che si disputeranno a Milano, come le gare con Fiorentina e Roma, delle altre sei trasferte le più insidiose si possono riassumere alla singola gara contro l’Atalanta del 9 dicembre prossimo.

Ma il cammino del Milan non si limita al campionato. Novembre e dicembre saranno cruciali per la Champions League con il Milan all’ultimo posto nel gruppo F, con soli 2 punti e dietro a Newcastle, Borussia Dortmund e Paris Saint-Germain. Dire che potrà concentrarsi maggiormente agli scontri in coppa potrebbe essere un eufemismo. Non andiamo neanche troppo lontano nel calendario, basta fermarsi il prossimo martedì 7 novembre, quando ci sarà il confronto casalingo contro il PSG, seguito il 28 novembre dal match contro il Borussia Dortmund, sempre a San Siro. Infine, il 13 dicembre, il Milan si recherà in Inghilterra per sfidare il Newcastle nell’ultima gara del girone. Nel mezzo le gare di campionato contro Udinese, Lecce, Fiorentina, Frosinone, poi l’Atalanta nel mezzo dello scontro – probabilmente decisivo – contro gli inglesi del girone.

Ad oggi, il primo posto nel girone di Champions dista 4 punti, mentre i due punti che allontano il Milan dalla seconda posizione occupata da Newcastle e Borussia Dortmund devono ridare morale ad una squadra che contro il Napoli ha mostrato due facce molto differenti della stessa medaglia.

Le due facce mostrate a Napoli

Un primo tempo dominante, dove il Napoli aveva evidentemente spento la luce. Due colpi di testa di Giroud ed un doppio vantaggio di tutto relax: eppure, a fine gare si vede lo stesso francese poggiarsi, seduto in panchina, sulle proprie ginocchia coprendosi il viso e forse cercando di nascondere la propria frustrazione. Il Milan del secondo tempo preoccupa per il gioco, per la mancanza di gioco, per un Leao svogliato, ma soprattutto per la poca lucidità di un allenatore che a volte perde il proprio appeal sui propri giocatori. E per un Milan che aspira a tutto, questo non deve proprio succedere.