Esteri

Quindi come candidata ad ospitare i mondiali nel 2034 c’è solo l’Arabia Saudita?

Scritto da Silvia Marzari, 31 Ottobre 2023 - Tempo di lettura: 4 minuti

L'Arabia Saudita è destinata a ospitare la Coppa del Mondo FIFA maschile del 2034, dopo che l'Australia ha ritirato la sua candidatura poche ore prima dei termini di scadenza.

L’Arabia Saudita si prepara a ospitare la Coppa del Mondo del 2034 dopo essere stata confermata come l’unica candidata (rimata). L’Australia ha annunciato – poche ore prima della scadenza fissata da FIFA martedì scorso – che non avrebbe presentato la sua candidatura. La FIFA aveva già dichiarato che il torneo si sarebbe tenuto o in Asia o nell’Oceania, con l’Arabia Saudita che aveva subito avuto la solidarietà dalla Confederazione Asiatica del Calcio.

Mondiale 2034 in Arabia Saudita?

Mondiale 2034 in Arabia Saudita?

Una Coppa del Mondo in Arabia Saudita, nulla di confermato o di ufficiale, mache potrebbe presto diventare una candidatura destinata a destare controversie per la concezione particolare dei diritti umani del paese. Quasi certamente significherebbe disputare un altro mondiale d’inverno, dopo quello di quest’anno in Qatar.

Un recente comunicato della FIFA ha dichiarato: “L’amministrazione FIFA condurrà un dialogo mirato con i candidati per assicurare che siano ricevute e valutate offerte complete ed esaustive rispondenti ai requisiti minimi stabiliti precedentemente dal Consiglio FIFA. Questo dialogo si concentrerà sugli aspetti prioritari della visione dell’evento e sugli indicatori chiave, sull’infrastruttura, sui servizi, sulla sfera commerciale e sulla sostenibilità e i diritti umani.”

Un comunicato della Football Australia ha affermato invece di aver “esplorato l’opportunità” di una sua candidatura ma di aver deciso di non procedere. La Football Australia sarebbe ambiziosa nel portare i mondiali lungo le proprie coste. Al momento però preferisce concentrare la candidatura per ospitare la Coppa d’Asia femminile del 2026 e di procedere per gradi.

Ha affermato che l’organizzazione di questi eventi, tra la Coppa del Mondo femminile del 2023 e le Olimpiadi del 2032 a Brisbane, completerebbe un “decennio veramente d’oro per il calcio australiano“. Il CEO James Johnson ha aggiunto: “La realtà è che non mi piace tirare le freccette su una lavagna. Quando prendiamo in considerazione queste decisioni, mi piace puntare su certezze. Mi sono reso conto che potevamo avere una possibilità, ma penso che alla fine l’esito non sarebbe stato favorevole all’Australia. L’Arabia Saudita è una candidatura forte. Hanno molte risorse. Stanno sconvolgendo anche il calcio europeo, al momento. Il loro governo sta dando priorità agli investimenti nel calcio e penso che sia difficile in questo momento competere con loro”.

L’Arabia Saudita aveva annunciato il suo interesse all’inizio di questo mese, solo poche ore dopo che la FIFA aveva delineato il processo di candidatura per ospitare il Mondiale del 2034.

Con i mondiali 2026 negli Stati Uniti, in Canada e in Messico e quelli del 2030 in Spagna, Portogallo e Marocco (con alcune partite in Sud America, previa approvazione del Congresso FIFA), l’idea è che per il 2034 sarebbe state considerate solo le candidature provenienti dalla Confederazione Asiatica del Calcio e della Confederazione del Calcio dell’Oceania.

Il ministro dello sport dell’Arabia Saudita, il principe Abdulaziz bin Turki Al Faisal, ha dichiarato in un comunicato tramite l’Agenzia Stampa Saudita: “Ospitare una Coppa del Mondo FIFA nel 2034 ci aiuterebbe a realizzare il nostro sogno di diventare una nazione leader nello sport mondiale e segnerebbe una pietra miliare significativa nella trasformazione del paese. Come casa emergente e accogliente per tutti gli sport, crediamo che ospitare una Coppa del Mondo FIFA sia un passo successivo naturale nel nostro percorso calcistico”.

La FIFA afferma che le “aree di interesse da adempiere” per essere idonei alla candidatura sono l’infrastruttura, i servizi, la sfera commerciale, la sostenibilità e i diritti umani.

La settimana scorsa l’Human Rights Watch ha lamentato che la FIFA non sta applicando le proprie regole riguardo alla candidatura dell’Arabia Saudita, in particolare l’articolo sette della sua politica sui diritti umani.

L’articolo afferma: “La FIFA si impegnerà in modo costruttivo con le autorità competenti e altre parti interessate e farà ogni sforzo per adempiere alle proprie responsabilità internazionali in materia di diritti umani.”

Minky Worden, direttrice delle iniziative globali di Human Rights Watch, ha dichiarato: “La possibilità che la FIFA possa assegnare all’Arabia Saudita la Coppa del Mondo del 2034 nonostante il suo terribile record dei diritti umani e la chiusura a qualsiasi monitoraggio mette a nudo l’impegno della FIFA per i diritti umani come una farsa”.

Martedì scorso, Steve Cockburn, capo della giustizia economica e sociale di Amnesty International, ha esortato la FIFA a non affrettarsi a prendere una decisione, affermando: “Con una sola candidatura per ciascun torneo sul tavolo, la FIFA potrebbe aver segnato un autogol. La FIFA deve ora chiarire come si aspetta che gli organizzatori rispettino le sue politiche sui diritti umani. Deve anche essere pronta a interrompere il processo di candidatura se non si affrontano in modo credibile seri rischi per i diritti umani. La migliore opportunità per la FIFA di ottenere garanzie vincolanti per proteggere i diritti dei lavoratori, assicurare la libertà di espressione e prevenire la discriminazione legata alla Coppa del Mondo è durante il processo di selezione dell’organizzatore, non dopo che gli organizzatori sono stati confermati e la preparazione del torneo è iniziata. Abbiamo esplorato l’opportunità di presentare la candidatura per ospitare la Coppa del Mondo FIFA e, dopo aver preso in considerazione tutti i fattori, abbiamo concluso di non farlo per il torneo del 2034″, ha dichiarato la Football Australia in un comunicato”.

Negli ultimi anni, l’Arabia Saudita ha ospitato numerosi eventi sportivi di rilievo, in particolare Formula 1 e boxe. Inoltre, gli investimenti nel LIV Golf Tour e nella Saudi Pro League hanno portato molte stelle del calcio a giocare nei club sauditi, portando una ventata di freschezza all’ordine sportivo mondiale.

Ospitare la Coppa del Mondo sarebbe un grande successo per l’Arabia Saudita, che è stata spesso criticata per il cosiddetto “sportswashing“. A settembre, il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman (MBS), ha dichiarato di non preoccuparsi del fatto che gli investimenti del paese nello sport siano stati descritti come “sportswashing“: “Bene, se lo sportswashing aumenterà il mio PIL di uno percento, allora continuerò a farlo“, ha detto MBS in un’intervista a Fox News trasmessa il 23 settembre.

Pressato sul fatto che gli dispiacesse l’uso del termine, MBS ha continuato: “Non mi importa. Ho una crescita del PIL del uno percento grazie allo sport, e puntiamo a un altro uno e mezzo percento. Chiamatelo come volete, otterremo quel punto e mezzo percento“.